Barack Obama (foto LaPresse)

Dallas, l'immagine dell'America sommersa dal debito e devastata dalla guerra civile

Mario Sechi
Trump non nasce per caso, è un altro segnale sulla strada di questo racconto.

Come va l’America? Dallas brucia: cinque poliziotti uccisi in una notte terribile, sotto il fuoco di cecchini. Sarà la storia a giudicare l’eredità di Obama, ma la cronaca è là, sotto gli occhi di tutti, racconta la tragedia di una nazione smarrita. Il video della morte di Philando Castile, un nero ammazzato nella sua auto da un poliziotto in Minnesota. Bianchi e neri. Polizia e neri. Sparano ai neri. Sparano alla polizia. Caos.

 

Nata con la Bibbia, la forca e la Colt, l’America oggi lascia impresso sullo specchio un profilo abbozzato, un presagio che ricorda sempre più il paese descritto in alcuni romanzi distopici pubblicati negli ultimi anni: sommersa dal debito e devastata dalla guerra civile. Trump non nasce per caso, è un altro segnale sulla strada di questo racconto. E’ l’America che lascia Obama. E non è un sogno, è la realtà.

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