Due agenti della polizia israeliana nei pressi del luogo dell'attentato a Tel Aviv (foto LaPresse)

Attacco terroristico al cuore della difesa d'Israele: 4 morti a Tel Aviv

Giulio Meotti
Gli assalitori palestinesi volevano dimostrare di poter raggiungere il mercato Sarona, situato poco lontano dal ministero della Difesa e dalla sede dell’esercito IDF.

Due terroristi palestinesi, cravatta e pantaloni neri, "vestiti come due avvocati", provenienti dal villaggio di Yatta a sud del Monte Hebron, sono entrati al ristorante Max Brenner vicino al mercato Sarona a Tel Aviv e hanno ordinato del cibo. Dopo aver consumato il loro pasto, hanno tirato fuori i mitra Karl Gustav e hanno iniziato a sparare contro gli israeliani seduti all’interno del ristorante.

 

Uno degli attacchi più strazianti e spettacolari della attuale ondata di terrorismo palestinese, la Terza Intifada, con almeno quattro israeliani uccisi e quattro che lottano per la vita nelle sale operatorie dell’ospedale Ichilov. Uno dei due terroristi è stato catturato e l’altro ferito e trasferito in un ospedale.

 

I servizi israeliani avevano informazioni di un commando terrorista armato che aveva raggiunto Tel Aviv con l’intento di effettuare un attacco ben pianificato da tempo. I terroristi sapevano che il mercato Sarona ha innumerevoli entrate e uscite e che è impossibile controllare chi entra o esce.

 

La vicinanza con il Ministero della Difesa e la sede dell’esercito IDF, le due strutture israeliane più sicure nel paese, rendevano il posto un bersaglio importante per gli attentatori. I terroristi palestinesi volevano dimostrare di poter raggiungere queste strutture e la zona circostante.

 

Hamas inneggia ai due terroristi e alla “resistenza”, il jihad. Il governo di Benjamin Netanyahu promette una risposta dura e ha già sospeso i permessi di ingresso in Israele rilasciati ai palestinesi per il mese sacro islamico del Ramadan. In molte città palestinesi, da Hebron a Tulkarem, i gruppi armati ieri sera hanno distribuito dolci ai passanti per festeggiare la morte degli israeliani.

Di più su questi argomenti:
  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.