Lo scrittore Tariq Ali

Per lo scrittore pacifista Tariq Ali lo stato ebraico va cancellato

Giulio Meotti
Editorialista della London Review of Books e del Guardian, ex marxista le cui opere vengono lette da Barack Obama e tanto altro ancora, Tariq Ali è stato invitato a tenere una conferenza alla University of London Students’ Union. Lì lo scrittore ha spiegato perché la cancellazione di Israele sarebbe un bene per tutti.

Tariq Ali non è un passante. Romanziere pubblicato in Italia da case editrici come Fazi e Nottetempo, guru della sinistra radical britannica, regista e firma della New Left Review, pachistano educato a Oxford, amico del segretario del Labour Jeremy Corbyn, editorialista della London Review of Books e del Guardian, ex marxista le cui opere vengono lette da Barack Obama e tanto altro ancora. Tariq Ali è stato appena invitato a tenere una conferenza alla University of London Students’ Union. Lì lo scrittore ha spiegato perché la cancellazione di Israele sarebbe un bene per tutti. “La soluzione è quella di uno stato in cui ebrei, cristiani e musulmani vivono insieme. Ho dibattuto con un membro del Likud al Parlamento israeliano. Mi ha detto che ‘così smetteremmo di essere…’. Io gli ho chiesto: ‘Cosa? Cosa smettereste di essere?’. Disse: ‘Uno stato ebraico’. Gli dissi che anche lui ne avrebbe beneficiato, certamente i suoi figli e nipoti”.

 

Tariq Ali ha spiegato, fra gli applausi di chi ritiene naturale, logico, giusto, che Israele incassi le offese al proprio territorio e alla propria gente, che con la scomparsa dello stato ebraico anche “antisemitismo e criticismo di Israele svaniranno”. Secondo Uk Media Watch, un volantino distribuito al panel accademico spiegava che “alcune persone stanno brandendo l’accusa di ‘antisemitismo’ come un bastone per abbattere la leadership di Corbyn” (cinquanta membri del Labour sono stati cacciati con l’accusa di antisemitismo). Tariq Ali ha anche accusato che “questa non è una decisione che è stata presa qui (in Gran Bretagna, ndr) o a Washington, DC. Questa è una decisione che è stata presa dal governo israeliano in Israele”. Ali ha poi detto che insegnare l’Olocausto “come un crimine unico” minimizza “altre atrocità globali”. Intanto montava la protesta proprio contro quella Students’ Union che ha ospitato il dibattito dello scandalo. L’Università di Newcastle è il secondo istituto britannico che interrompe i rapporti con l’Unione nazionale degli studenti dopo l’elezione di Malia Bouattia che sostiene il boicottaggio di Israele e il terrorismo palestinese contro gli israeliani. Lo stesso aveva deciso l’Università di Lincoln, dopo che Bouattia aveva descritto la Birmingham University come un “avamposto sionista”.

 

E’ stata una settimana molto proficua per l’odio antiebraico: un concorso di vignette negazioniste a Teheran con la partecipazione di una folta delegazione francese, un elogio di Settembre Nero al Festival del Cinema di Cannes, una risoluzione dell’Unesco che cancella le radici ebraiche di Gerusalemme e ora il grande scrittore pacifista che, senza vergogna e come un ayatollah qualsiasi, espone in pubblico la propria “Soluzione Finale 2.0”.

  • Giulio Meotti
  • Giulio Meotti è giornalista de «Il Foglio» dal 2003. È autore di numerosi libri, fra cui Non smetteremo di danzare. Le storie mai raccontate dei martiri di Israele (Premio Capalbio); Hanno ucciso Charlie Hebdo; La fine dell’Europa (Premio Capri); Israele. L’ultimo Stato europeo; Il suicidio della cultura occidentale; La tomba di Dio; Notre Dame brucia; L’Ultimo Papa d’Occidente? e L’Europa senza ebrei.