Trump ha staccato di oltre 35 punti il secondo piazzato tra i Repubblicani, John Kasich (LaPresse)

Trump travolge tutti a New York e rivede la nomination. Hillary vince facile su Sanders

Redazione
Brutta serata per gli inseguitori: Cruz terzo e ultimo tra i Repubblicani, al senatore del Vermont non riesce il colpo del ko.

Sono andate meglio del previsto, a Donald Trump,  le primarie dello stato di New York. L’imprenditore milionario ha sbaragliato la concorrenza, ottenendo il 60,5 per cento dei voti e staccando di oltre trentacinque punti il secondo classificato, il governatore dell’Ohio, John Kasich. Notte amara per Ted Cruz, fermo al 14,5 per cento. Trump si porta a casa 89 delegati, 3 vanno a Kasich.
In casa democratica netta affermazione di Hillary Clinton: per lei, il 57,9 per cento dei consensi e 135 delegati. Fermo al 42,1 per cento (e 104 delegati) Bernie Sanders. Trump ha immediatamente sfogato su Twitter tutta la sua gioia per il risultato, assicurando che non dimenticherà mai New York, città alla quale dedica un romantico “I love you”.

 

“Donald J. Trump si è ripreso il controllo della corsa presidenziale repubblicana, con una netta vittoria nelle primarie di New York, mentre Hillary Clinton ha inflitto un duro colpo al senatore Bernie Sanders, con una vittoria inaspettatamente ampia che l’ha portata a dichiarare che la conquista della nomination è in vista”, ha commentato il Nyt. La vittoria di Trump era annunciata, e i sondaggi raccontavano di margini assai ampi, anche se non quanto poi hanno mostrato le urne. La prima conseguenza è che il certosino lavoro della squadra di Cruz nel racimolare delegati qua e là, tra l’est e l’ovest del paese, per impedire a The Donald di arrivare alla fatidica soglia dei 1.237 delegati che farebbe scattare la nomination automatica, è andata in frantumi.

 

Trump si riporta ampiamente a distanza di sicurezza da Cruz (844 delegati a 543) e quel che è peggio per il senatore del Texas è che ora si continuerà a votare lungo la east coast, in fortini dove il frontrunner è favorito: il 26 aprile voteranno infatti Connecticut, Delaware, Maryland, Rhode Island e soprattutto la Pennsylvania (solo qui, 71 delegati che in gran parte andranno al primo classificato). Tra i Democratici, altro scalino salito da Hillary verso quota 2.383: ora conta su 1.442 delegati (cui vanno sommati 469 superdelegati). Sanders è fermo a 1.198 (con 31 superdelegati).