Per Dilma Rousseff è iniziato un processo politico che la porterà probabilmente alla decadenza dalla carica della presidente (foto LaPresse)

In Brasile la Camera bassa vota per l'impeachment di Dilma Rousseff

Eugenio Cau
La presidente verso la rimozione: 367 dei 513 deputati hanno espresso il loro voto a favore dopo una seduta molto nervosa. Il Parlamento la accusa di aver falsificato il bilancio dello stato. Manifestazioni in tutto il paese

La Camera bassa del Brasile ha votato a favore dell'impeachment di Dilma Rousseff, iniziando un processo politico che porterà probabilmente alla decadenza dalla carica della presidente. Dopo una discussione parlamentare iniziata venerdì, e una votazione durata quasi cinque ore in cui, fino alla notte inoltrata di domenica, ciascun parlamentare ha espresso le motivazioni del suo voto, 367 dei 513 deputati hanno espresso il loro voto a favore dell'impeachment - ben più dei 342 necessari per raggiungere i due terzi dell'Aula. Per il governo del Partito dei lavoratori (Pt) di Dilma Rousseff è una sconfitta completa che potrebbe avere conseguenze di lungo periodo sulla principale forza progressista del paese. Dopo il voto della Camera, la mozione di impeachment passa al Senato, dove sarà sufficiente una maggioranza semplice per dare inizio al processo vero e proprio di rimozione della presidente.

 


Scontri in Aula durante il voto sull'impeachment (foto LaPresse)


 

Il voto di domenica notte è stato nervoso e teso, a volte violento. I deputati hanno cantato cori, esposto striscioni e in qualche caso sono venuti alle mani. A presiedere la seduta era Eduardo Cunha, potente presidente della Camera del partito centrista Pmdb, la principale forza in Parlamento, che il mese scorso ha abbandonato la coalizione di governo per sostenere l'impeachment. Cunha è stato accusato l'anno scorso di corruzione per milioni di dollari nell'ambito dell'inchiesta Lava Jato, la tangentopoli brasiliana. Insieme a lui, oltre 150 membri della Camera sono sotto inchiesta giudiziaria. Secondo il País, circa il 60 per cento dei parlamentari della Camera bassa ha dei conti pendenti con la giustizia.

 

Rousseff, al contrario di molti suoi compagni di Partito, compreso l'ex presidente e suo mentore politico Luiz Inácio Lula da Silva, non è coinvolta direttamente nell'inchiesta Lava Jato. Il Parlamento la accusa di aver falsificato il bilancio dello stato o, più precisamente, di aver gonfiato i bilanci statali poco prima delle ultime elezioni grazie a trasferimenti temporanei di denaro da banche pubbliche - un peccato veniale se messo a confronto con le accuse che molti dei suoi colleghi devono affrontare. Il processo di impeachment contro di lei, dunque, sembra avere un movente più politico che giudiziario. Dilma è accusata di presiedere alla più grande crisi economica, politica e morale della storia democratica del paese, con il pil in crollo verticale e le inchieste della magistratura che hanno privato i cittadini della fiducia nei confronti della classe politica. Anche le motivazioni date dai parlamentari durante il voto hanno mostrato come la mozione d'impeachment risponda a ragioni più che altro politiche, e a volte personali, in una discussione che spesso si è trasformata in farsa. "Voto per mia moglie Paula", ha detto un deputato. "Per mio nipote Gabriel", ha detto un altro. E poi: "per gli agricoltori", "per la difesa del petrolio", "per l'anniversario della mia città", "per il caffè". Il momento più teso della seduta è stato quando un deputato di ultradestra di Rio de Janeiro, Jair Bolsonaro, ha dedicato il suo voto favorevole al colonnello Carlos Brilhante Ustra, che durante la dittatura militare brasiliana diresse l'unità militare che torturava i dissidenti. Dilma Rousseff, ex guerrigliera, fu tra le vittime del colonnello Ustra.

 


Manifestazioni contro la presidente si sono svolte in molte città del paese (foto LaPresse)


 

Mentre nel palazzo del Parlamento la Camera discuteva e si accapigliava, migliaia di persone nelle principali città del paese hanno manifestato in strada aspettando il risultato del voto. La folla dei favorevoli all'impeachment, molto più numerosa di quella dei sostenitori di Dilma, ha esultato alla notizia del risultato e ha promesso che i prossimi a saltare saranno Eduardo Cunha e il vicepresidente Michel Temer.

 

Temer, anche lui del Pmdb e anche lui indagato per corruzione, potrebbe a breve essere nominato presidente ad interim. Se il Senato, probabilmente a inizio maggio, voterà in favore dell'impeachment, Dilma Rousseff sarà sospesa dal suo incarico per 180 giorni, in attesa che le due Camere mettano in piedi una commissione giudiziaria e confermino la rimozione definitiva della presidente. Il presidente del Senato, Renan Calheiros, fa anche lui parte del Pmdb, ma per ora non si è espresso né a favore né contro l'impeachment. Secondo la stampa brasiliana, la maggior parte dei senatori è favorevole alla rimozione della presidente. Jose Guimarães, capo del Pt alla Camera, ha detto, subito dopo il voto: "Adesso la battaglia si sposta nei tribunali, per le strade e al Senato".

  • Eugenio Cau
  • E’ nato a Bologna, si è laureato in Storia, fa parte della redazione del Foglio a Milano. Ha vissuto un periodo in Messico, dove ha deciso di fare il giornalista. E’ un ottimista tecnologico. Per il Foglio cura Silicio, una newsletter settimanale a tema tech, e il Foglio Innovazione, un inserto mensile in cui si parla di tecnologia e progresso. Ha una passione per la Cina e vorrebbe imparare il mandarino.