François Hollande e Manuel Valls (foto LaPresse)

Fabius, Royal, Macron: cosa si dice in Francia del rimpasto di governo imminente

Mauro Zanon
François Hollande vuole varare un esecutivo per il "rilancio" e si prepara a cambiamenti in alcuni ministeri chiave. Il ministro degli Esteri Fabius ha già lasciato, c'è una lotta intorno all'Ecologia. Chi sale e chi rischia il posto

Parigi. Tutto pronto a Parigi per il rimpasto di governo, l'ultimo del mandato presidenziale di François Hollande prima delle elezioni del 2017. Del nascituro governo Valls III non farà parte Laurent Fabius, che ha lasciato ieri il Quai d'Orsay, sede del ministero degli Esteri, direzione Consiglio costituzionale, dove sarà a breve nominato presidente. Comodo scranno e retraite dorée, dunque, per il ministro più solido, accanto a Jean-Yves Le Drian (Difea), della squadra di Valls. Al suo posto sono molti i candidati alla successione, da Ségolène Royal, attuale ministro dell'Ecologia, alla sorpresa Jean-Marc Ayrault, ex inquilino di Matignon, che potrebbe dunque rientrare nell'équipe ministeriale. La stampa parla anche di Elisabeth Guigou, ex Guardasigilli, e del nuovo enfant prodige del Partito socialista, Matthias Fekl, che ricopre attualmente il posto di sottosegretario al Commercio estero al Turismo, ma i primi due sembrano i favoriti. Sistemata la Giustizia, affidata la scorsa settimana a Jean-Jacques Urvoas, vallsiano di ferro e uomo d'ordine che ha sostituito la dissidente Christiane Taubira, l'altro ministero di peso che scatena le più disparate indiscrezioni è il ministero dell'Ecologia.

 

Dopo il rifiuto di Nicolas Hulot, leader ecologista al quale Hollande aveva proposto un "super ministero dell'Ecologia" per portare avanti le tematiche affrontate durante la Conferenza sui cambiamenti climatici (Cop21) dello scorso di dicembre, le ipotesi più probabili sono la giovane Barbara Pompili, Denis Baupin, François de Rugy e Jean-Vincent Placé, i quattro frondisti di Eelv (Europe Ecologie Les Verts). Quella del ritorno degli ecologisti nel governo, dopo l'adieu nel 2014 di Cécile Duflot, è la grande questione dell'imminente "remaniement". Quanto spazio darà loro Hollande nel rimpasto orientato alla preparazione delle prossime presidenziali? Tra le più chiaccherate c'è Emmanuelle Cosse, la segretaria di Eelv, che come riportato dal Figaro questa mattina è oggetto di "tutti i desideri" ed è in cima alla shortlist di Hollande e Valls. L'idea del duo di governo, secondo molte fonti vicine all'Eliseo, è quella di lanciare un messaggio di alleanza tra Ps e ecologisti all'orizzonte 2017, dopo due anni di rupture totale, e proseguire il cantiere avviato con la Cop21.

 

Occhi puntati anche sulla Difesa, dove Jean-Yves Le Drian potrebbe abbandonare, dedicandosi esclusivamente alla presidenza della Regione Bretagna. Le Foll, portavoce del governo ma anche ministro dell'Agricoltura, è pronto a fare i bagagli, indebolito dalla cattiva gestione della crisi degli agricoltori. A Bercy, secondo Rtl, il giovane ministro dell'Economia Emmanuel Macron non sarà accontentato da Hollande – niente superministero – che lascerà il portafoglio delle Finanze a Michel Sapin. Julien Dray, amico di lunga data di Hollande, ha lanciato la bomba al Monde: Bertrand Delanoë, ex sindaco di Parigi, al posto di Valls a Matignon, per incarnare il ruolo di rassembleur delle sinistre da qui al 2017. Difficile ma non impossibile.