Edward Luttwak

Tra virgolette

Da Pollari a Renzi, com'è che Luttwak è diventato ricercatissimo in Italia e non solo

Redazione
Il Machiavelli del Maryland, su commissione. Ritratto dello stratega che collabora con i governi di mezzo mondo. "L'Italia? Un paese frivolo ma non quando si parla di contro-terrorismo".

Cosa fa di Luttwak, Luttwak? Come è riuscito un immigrato rumeno negli Stati Uniti a diventare uno dei consulenti più ricercati dai governi di mezzo mondo? Il Guardian propone un lungo ritratto del "grande stratega" 72enne a firma di Thomas Meaney, che è andato a trovare l'intellettuale nella sua villa in Maryland e che ha inserito anche ampi stralci di conversazioni intrattenute con Luttwak durante un viaggio fatto insieme in Bolivia.

 

Il fondamento delle teorie di Luttwak per risolvere qualunque disputa è l'inversione delle logiche di mercato: se vuoi avere la meglio sul tuo nemico devi prendere la via più difficile e tortuosa seguendo quella che lui definisce la "logica della strategia", per confondere l'avversario. Così Luttwak è diventato ricercatissimo: il suo intervento è stato richiesto dal presidente del Messico per risolvere i problemi causati da una gang che dava fuoco ai bus dei turisti; il Dalai Lama lo ha consultato per migliorare le relazioni tra Tibet e Cina; alcuni governi europei lo hanno contattato per estirpare cellule di al Qaida; l'esercito americano gli ha commissionato un manuale di strategia. Queste attività di consulenza e scrittura di manuali valgono a Luttwak una retribuzione complessiva di circa un milione di dollari l'anno.

 

Il Guardian lo definisce un "intellettuale della Difesa”, un accademico controcorrente che basa le sue fortune semplicemente sulle proprie enormi conoscenze: "Non era uno che aveva letto un po' di Tacito e ora lavorava al Pentagono. Conosceva tutte le lingue, le geografie, le culture, le storie. E' l'umanista più bizzarro che abbia mai conosciuto", ha detto al quotidiano britannico Leon Wieseltier, che conobbe Luttwak durante gli anni dell'Amministrazione Reagan. E così lo stratega è diventato "un mix formidabile tra Machiavelli e Clausewitz". A 26 anni scrisse un manuale per realizzare colpi di stato di successo, arricchito con esempi storici e analisi approfondite basate sulla diversa natura dell'ordinamento statuale che si intendeva sovvertire. Un testo talmente accurato e verosimile nella sua potenziale applicazione che nel 1972, quando il Generale Mohammed Oufkir fu ucciso mentre tentava di spodestare re Hassan in Marocco, trovarono – dicono le cronache – una copia del manuale di Luttwak in una tasca del militare.

 

Il ritratto racconta anche l'infanzia di Luttwak, buona parte della quale trascorsa in Italia tra Palermo e Milano, fino al suo arruolamento a soli 16 anni nell'esercito britannico una volta trasferito a Londra dai suoi genitori. Poi le consulenze, molte delle quali rese anche al governo italiano. Fu chiamato dall'ex direttore dei servizi segreti Nicolò Pollari per combattere al Qaida dopo l’11 settembre e collaborò a diverse operazioni ("Gli italiani sono un popolo frivolo, ma non quando si parla di contro-terrorismo", ha detto), spesso accompagnato dal suo amico di infanzia Calogero Mannino.

 

[**Video_box_2**]Luttwak parla anche di cosa pensa della politica americana in medio oriente ("Bush era un genio. Ha causato una guerra tra sciiti e sunniti che terrà occupata la regione per i prossimi mille anni") e di Hillary Clinton ("E' una corazza vuota con delle ambizioni che si agitano dentro. E' prevedibile"). Luttwak ne ha anche per la sinistra italiana e riporta un episodio in cui fu chiamato come ospite a un talk show nel nostro paese per parlare delle stragi di migranti. In studio erano presenti esponenti della sinistra che chiedevano al governo di fare di più per impedire altri morti nel Mediterraneo. "Questo è ciò che rende la sinistra italiana così vulnerabile. Quella inglese o francese avrebbe dato argomentazioni coerenti. Ma in Italia tutti vogliono solo essere considerati buonisti, moralmente puri, e così diventano facilmente trascurabili. Io l'avevo detto prima: gli italiani devono distruggere le imbarcazioni dei profughi prima che partano dalle coste libiche. Il governo Renzi sta raccogliendo adesso la mia idea".

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