Il Principe Carlo d'Inghilterra (foto LaPresse)

"Il terrorismo? Colpa del global warming". Parola di Carlo d'Inghilterra

Maurizio Stefanini
Il principe rilascia un'intervista a Sky News e dice che i conflitti in medio oriente sono legati ai cambiamenti climatici

Anche i morti del Bataclan sono vittime del riscaldamento globale. Un po’ semplificata, ma neanche troppo, è questa la tesi che il Principe Carlo d’Inghilterra ha sostenuto in un’intervista esclusiva a Sky News prima del Cop21, il summit sul clima delle Nazioni Unite che si apre lunedì prossimo a Parigi.

 

L’intervista andrà in onda anch’essa lunedì, ma i contenuti e il video sono già online. In effetti, nel diffondere la notizia la catena tv ha sentito il bisogno di specificare che “l’intervista è stata filmata tre settimane fa, prima degli attacchi di Parigi”. Il Principe Carlo è stato interpellato in quanto noto attivista dello “sviluppo sostenibile”, sebbene in molti lo accusino di razzolare in modo molto diverso da come predica. È vero che ai giardinieri delle sue tenute ha ordinato di coltivare solo prodotti biologici, nella sua residenza di Clarence House ha fatto istallare i pannelli solari e porta scarpe di cuoio riciclate. Ma non ha mai rinnegato la sua passione per la caccia alla volpe e quando nel 2010, per propagandare le sue idee, fece un tour in un treno che andava a biocarburante fatto con olio di cucina riciclato gli rimproverarono di averci comunque speso 60.000 euro in soli cinque giorni.     

 

Nessuno degli ultimi assalti jihadisti in concreto è citato, nell’intervista. Non è nemmeno esplicitamente menzionato l’Isis. Ma la tesi è non di meno quella. “In effetti”, dice l’erede al trono del Regno Unito, “ci sono forti prove che una delle maggiori cause di tutto questo orrore in Siria”, quindi anche della nascita dell’Isis, “è stata una siccità che è durata per quasi cinque o sei anni, il che significa che un gran numero di persone alla fine ha dovuto lasciare la terra”. “La mancanza d'acqua ha costretto molte persone ad abbandonare le loro terre e a migrare verso le città già sovraffollate di rifugiati dall'Iraq, creando una situazione molto difficile”. Alla domanda se esiste un legame tra cambiamento climatico, conflitti e terrorismo, Carlo risponde dunque: “Assolutamente, sì. Ma solo negli ultimi anni il Pentagono ha effettivamente iniziato a prendere in considerazione l'enorme impatto che i problemi climatici e ambientali hanno su quello che sta succedendo”.

 

[**Video_box_2**]Insomma, secondo Carlo se non si trovano subito i soldi per affrontare il problema del global warming, “più tardi sarà, peggio sarà: la vita sul pianeta diventerà molto, molto complicata”. Il Principe è però scettico sulla capacità del prossimo vertice di raggiungere un consenso sulla riduzione delle emissioni di gas serra. “Sono andato a Copenaghen nel 2009 che, francamente, si è concluso con un disastro. Abbiamo perso tutti questi anni. C'è molto da fare per recuperare”, ha ricordato. Altri ricordano invece che appunto a quel vertice, per starci solo tre ore, Carlo ci andò col jet di sua madre. Non propriamente una scelta che ha contribuito alla riduzione di emissioni e consumi…