Il nuovo sexy scandalo che ha messo il calciatore Benzema agli arresti

Mauro Zanon
C'entrano un presunto video hard del compagno della nazionale francese Mathieu Valbuena, uno strano giro di complici e una conversazione sospetta.

Parigi. Ancora lui, ancora Karim Benzema protagonista di uno scandalo a luci rosse che coinvolge la nazionale di calcio francese. L’attaccante del Real Madrid e dei Bleus, dopo essere finito sotto i riflettori mediatici assieme al compagno Franck Ribery con l’accusa di aver fatto sesso con una escort minorenne (la marocchina Zahia Dehar) nel 2009, torna ora al centro dell’attenzione giudiziaria per un ricatto al compagno di nazionale Mathieu Valbuena. Siamo solo all’inizio, ma la situazione appare più complicata della precedente (sia Benzema che Ribery sono stati assolti, nel gennaio dello scorso anno, dall’accusa di sfruttamento della prostituzione). L’affaire nel quale è oggi coinvolto Benzema riguarda il tentativo di estorsione per un video hard che Valbuena avrebbe girato con la sua compagna. Intorno alle 9:00 di stamane, l’attaccante francese si è presentato nei locali della polizia giudiziaria di Versailles, a sud-ovest di Parigi, ed è stato posto in “garde à vue”, ossia in custodia cautelare.

 

L’informazione è stata confermata dalla procura, che però non ha voluto aggiungere ulteriore informazioni. Secondo quanto riportato dal Parisien, gli inquirenti stanno cercando di capire quale sia stato il ruolo di Benzema nel tentativo di estorsione, dato che il suo nome è apparso nel corso delle intercettazioni telefoniche. Il centravanti del Real Madrid, lo scorso 5 ottobre durante un allenamento dell’équipe de France nel centro sportivo di Clairefontaine, avrebbe avuto una discussione faccia a faccia con Valbuena, durante la quale si sarebbe parlato di un tentativo di racket. Tuttavia, all’ora attuale, sono due le versioni emerse riguardo a questo tête-à-tête: la prima vuole che Benzema abbia “fatto pressione” in maniera scomposta sull’attuale centrocampista dell’Olympique Lionnais per cedere al ricatto e pagare, la seconda, invece, che  l’attaccante si sia rivolto al compagno con toni pacati per “consigliargli da amico” di pagare in fretta e liberarsi da questo pantano il più rapidamente possibile.

 

Compagno di squadra leale o complice dei tre presunti ricattatori coinvolti nell’affaire? La vicenda scoppia a giugno, quando Valbuena sporge denuncia dopo aver ricevuto una chiamata da uno sconosciuto che affermava di essere in possesso di un sex tape rubato dal suo telefonino quando giocava nell’Olympique de Marseille. Il ricattatore avrebbe proposto al calciatore francese di trovare un compromesso, senza tuttavia evocare la somme da pagare. Secondo quanto riportato dall’Express che cita l’Afp, un negoziato tra un poliziotto, che si faceva passare per l’uomo di fiducia di Valbuena, e il ricattatore era iniziata, con quest’ultimo che minacciava di diffondere il video prima degli Europei del prossimo anno se non venivano accolte le sue richieste di pagamento. Gli inquirenti si sono subito orientati verso i membri dell’entourage di Valbuena, individuando i tre ricattatori: Axel Angot, uomo tuttofare dello spogliatoio marsigliese vicinissimo a Valbuena, che avrebbe rubato il telefonino contenente il video hard e avuto per primo l’idea di ricattare il giocatore francese chiedendo una somma di 150mila euro; gli altri due sospetti, invece, vicini all’ex giocatore della nazionale francese Djibril Cissé, si sarebbero serviti di quest’ultimo per accreditare l’esistenza del video.

 

[**Video_box_2**]L’inchiesta ha determinato che Cissé aveva avvertito Valbuena di “mormorii” concernenti la circolazione di un video, ma la sua “buona fede” è stata riconosciuta dalla polizia giudiziaria, dopo essere stato posto in custodia cautelare lo scorso 13 ottobre:  l’ex calciatore della Lazio, dopo essere stato ascoltato e interrogato per tutta la giornata, è stato rilasciato senza accuse. Stando a quanto riportato dall’Afp, i tre ricattatori, dopo l’estate, avrebbero deciso di appellarsi a un persona dell’entourage di Benzema, già nota alla polizia e residente a Lione, dove Valbuena gioca. Attraverso questa persona, contavano di utilizzare il centravanti del Real Madrid per portare avanti il loro tentativo di estorsione. Ora non resta che chiarire quale delle due versioni emerse riguardo al faccia a faccia tra Benzema e Valbuena è quella veritiera.

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