Laura Boldrini (foto LaPresse)

Istruzioni per Laura Boldrini

Redazione
Le domande che il presidente della Camera non farà all’imam in Parlamento

Sarebbe meglio annullare l’incontro con il grande imam di al Azhar, Mohammed Ahmed al Tayeeb, una volta che Il Foglio ieri ha svelato il pensiero e raccontato le esternazioni di questo insigne rappresentante dell’islam su temi come le donne, Israele e il cristianesimo. Ma di certo il presidente della Camera, Laura Boldrini, che ha invitato il religioso egiziano per una “lectio magistralis” alla Camera il prossimo 21 ottobre, non avrà intenzione di retrocedere. La presidente della Camera però allora dovrebbe insistere per un po’ di chiarezza nel dialogo con questo imam, specie considerando che il titolo della giornata è “Islam, religione di pace”. Ad esempio, la Terza carica dello stato dovrebbe chiedere a Tayeeb cosa ne pensa della serie di accoltellamenti e omicidi a cui Israele è sottoposto da due settimane di Terza Intifada.

 

Dovrebbe chiedere ad al Tayeeb cosa ne pensi del trattamento che il mondo arabo-islamico dovrebbe riservare agli omosessuali, agli atei, ai “non musulmani”. Dovrebbe spingerlo a condannare apertamente la cacciata di intere masse di cristiani dalle loro terre di origine. E ad essa collegato, il presidente Boldrini potrebbe porre la questione dei tanti “apostati” messi a morte, ingiuriati, perseguitati, condannati per aver esercitato il più basilare dei diritti umani: la libertà di coscienza. Basterebbe citarne una, Asia Bibi, che da anni è in un carcere pachistano. Se la presidente Boldrini invece accetta la predica dell’amore e della pace nell’islam in una sala del Parlamento, neanche fosse diventato una madrassa, allora lasci perdere. Però non si dimentichi di sfoggiare il chador quando incontrerà l’imam. Sempre in segno di rispetto e dialogo.

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