Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk oggi davanti all'Europarlamento (foto LaPresse)

Sui migranti Tusk avverte l'Europa, attacca la Merkel e accusa Putin: "Tre milioni di siriani in arrivo"

David Carretta
Il presidente del Consiglio dell'Unione europea critica Angela Merkel che accoglie a braccia aperte i rifugiati, bacchetta Italia e Grecia che usano i migranti come “moneta di scambio”, e avverte chi tenta di appaltare a Putin la soluzione alla guerra in Siria

Strasburgo. Una critica ad Angela Merkel che accoglie a braccia aperte i rifugiati distruggendo le frontiere dell'Unione Europea, una bacchettata a Italia e Grecia che usano i migranti come “moneta di scambio”, e un avvertimento a chi è tentato di appaltare a Vladimir Putin la soluzione alla guerra in Siria. Il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, non ha risparmiato nessuno in un discorso davanti all'Europarlamento per ricordare alle anime belle dell'accoglienza a ogni costo che il “primo comandamento” di fronte alla crisi dei rifugiati è di “restaurare il controllo della frontiera esterna dell'Unione Europea”. “Domani ascolterete Angela Merkel e François Hollande”, ha spiegato Tusk agli europarlamentari. La cancelliera tedesca e il presidente francese cercheranno di imitare la coppia Kohl-Mitterrand con un discorso congiunto davanti all'Europarlamento. Nella crisi dei rifugiati “entrambi hanno dimostrato bei gesti morali, che apprezziamo”, ha detto Tusk. Ma ora “devono passare un esame perfino più difficile: un esame di responsabilità”, impegnandosi “per la protezione della comunità politica europea e delle sue frontiere esterne”.

 

Altrimenti – ha avvertito il presidente del Consiglio Europeo – Merkel e Hollande “diventeranno responsabili per la ricomparsa di muri e barriere nelle nostre frontiere esterne”. Il messaggio vale anche per il governo di Matteo Renzi: quando qualcuno dice che non ha intenzione di osservare le regole europee, per esempio Dublino o le quote, danneggia l'essenza della solidarietà e della nostra comunità”, ha spiegato Tusk, citando “ungheresi e italiani, slovacchi e greci”. Ma il problema maggiore rimangono le frontiere esterne: “per tutti i rifugiati, il facile accesso all'Europa e la mancanza di frontiere esterne è diventato una calamita”.

 

[**Video_box_2**]La contabilità di Tusk sulla crisi dei rifugiati che ancora attende l'Ue è pesante. “Oggi stiamo parlando di 70 milioni di profughi nel mondo e gran parte di loro sono attorno a noi: in Africa e Asia”, ha detto il presidente del Consiglio Europeo. “Ci sono 3 milioni di afgani che si stanno dirigendo verso altri paesi”, e “dobbiamo essere coscienti che per la maggior parte di loro l'Europa potrebbe essere la destinazione finale”. Esistono “centinaia di migliaia di potenziali rifugiati dallo Yemen”. Ma è soprattutto il conflitto siriano a preoccupare Tusk. L'Ue già oggi deve fare i conti con “8 milioni di profughi dentro la Siria” e “3 milioni in Turchia, Giordania e Iraq”. Con l'intervento della Russia le cose sono destinate a peggiorare. Secondo alcune stime, “3 milioni di rifugiati” stanno già fuggendo da Aleppo e dintorni dopo i primi bombardamenti russi. “Una potenziale vittoria del regime di Assad oggi è più probabile a causa dell'intervento di Iran e Russia in Siria e provocherà la prossima ondata migratoria” verso l'Ue, ha avvertito Tusk. Secondo il presidente del Consiglio europeo, “la guerra in Siria potrebbe trasformarsi in un conflitto globale”. E “non ho dubbi che l'attuale situazione provocherà una nuova ondata di rifugiati dalla Siria”.