Un Tornado italiano

I Tornado italiani pronti ai raid in Iraq contro il Califfato, preparatevi alla rumba

Mario Sechi
Lo scoop del Corriere inaugurerà il solito circo delle polemiche sull'articolo 11 della Costituzione. E intanto il ministero della Difesa prova ridimensionare la notizia: "Passeremo dal Parlamento per l'approvazione".

Il Corriere della Sera ha la notizia, la firma Franco Venturini, che spiega: “I Tornado, configurati inizialmente per la ricognizione e la «illuminazione» degli obbiettivi, assumeranno le loro piene caratteristiche di cacciabombardieri e dunque colpiranno direttamente i bersagli individuati in base alle nuove regole di ingaggio”. A questo punto è prevedibile un can can tutto da scrivere: l’opposizione chiederà come mai il Parlamento non sia stato informato, seguirà polemica su Renzi non più scout ma pericoloso guerrafondaio, il presidente Mattarella, prima sarà silente, poi dirà qualcosa ma senza farsi capire troppo. Molti sui giornali e in tv sosterranno la necessità di un voto del Parlamento sul via libera al bombardamento in Iraq, il costituzionalista di turno spiegherà esattamente cosa voglia dire (e non dire) il nostro articolo 11 della Costituzione. Seguiranno pausa pranzo, polemica serale, aperitivo e talk-show.

 

Prima reazione. La Difesa: bombardare? Forse… Come previsto, comincia la rumba. "In merito a indiscrezioni di stampa su operazioni militari aeree italiane in Iraq", il ministero della Difesa precisa che "sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento".

 

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