Il presidente francese François Hollande e quello egiziano Abdel Fattah al Sisi

Due Mistral suggellano l'intesa tra l'Egitto e la Francia

Mauro Zanon
Il Cairo acquisterà le due portaelicotteri francesi che dovevano essere vendute alla Russia di Vladimir Putin ma poi sono state ritirate dopo la crisi ucraina. I rapporti privilegiati tra Hollande e al Sisi

Parigi. Le indiscrezioni hanno iniziato a circolare ieri, nel pomeriggio, quando il quotidiano La Tribune ha fatto trapelare che una delegazione egiziana si trovava a Parigi “probabilmente” per negoziare l’acquisto delle due navi Mistral, le portaelicotteri francesi che dovevano essere vendute alla Russia di Vladimir Putin, ma che poi, complice il peggioramento della relazioni tra Parigi e Mosca a causa della crisi ucraina, sono rimaste attraccate al porto di Saint-Nazaire (dove sono state concepite). Oggi è arrivata la conferma: l’Egitto acquisterà le due Mistral, oltre a due corvette Gowind, per una cifra che non è ancora stata comunicata dall’Eliseo.

 

Le trattative, iniziate la scorsa settimana, andavano a rilento, secondo quanto riportato dalla Tribune, in ragione del prezzo troppo elevato fissato da Bercy. L’Egitto, spazientito dalle richieste francesi, era quasi arrivato al punto di abbandonare il negoziato. Poi, tra ieri oggi, c’è stata l’accelerazione definitiva e l’incontro tra le due parti. “Il presidente della Repubblica si è intrattenuto con il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi. Si sono accordati sul principio e le modalità di acquisizione da parte dell’Egitto delle due navi di proiezione e comando della classe Mistral”, recita il comunicato pubblicato oggi dall’Eliseo all’ora di pranzo. C’erano una decina di candidati all’acquisizione della Sébastopol e della Vladivostok, tra cui l’Arabia Saudita di re Salman, ma alla fine l’ha spuntata l’Egitto di Abdel Fattah al Sisi con il quale François Hollande è in rapporti rosei. A febbraio, grazie al lavoro certosino di diplomazia del ministro della Difesa Jean-Yves Le Drian (che nei salotti del Tout-Paris è soprannominato il “vicepresidente”, per la sua forte influenza sulle decisioni di Hollande), Parigi ha venduto al Cairo una fregata Fremm e ventiquattro cacciabombardieri Rafale della Dassault Aviation per un totale di 5,2 miliardi di euro.

 

Ad agosto, il presidente socialista è stato invitato da Sisi come interlocutore di riferimento dell’Europa occidentale per assistere accanto a lui alla pomposa cerimonia di allargamento del canale di Suez. Incontro durante il quale avevano già ampiamente discusso della Sébastopol e della Vladivostok. Ora, Sisi, che potrebbe schierare le due Mistral nel mar Rosso e nel mar Mediterraneo in vista di un ipotetico intervento in Libia e Yemen, non solo salva dal tracollo finanziario il costruttore navale francese Dcns, ma permette al capo di stato francese di liberarsi con successo di un affaire che stava prendendo delle traiettorie pericolose. All’uscita dalla riunione del Consiglio dei ministri, il portavoce dell’esecutivo, Stéphane Le Foll, ha assicurato che la vendita delle due portaelicotteri Mistral all’Egitto non comporterà alcuna perdita finanziaria. “Smentisco totalmente ciò che è stato detto da alcune persone e cioè che questo accordo comporterà una perdita”, ha dichiarato Le Foll. Ma come per le stime sui costi collaterali che lo strappo del contratto siglato nel 2011 con la Russia comporterà, pochi osservatori sono rimasti convinti dalle parole del portavoce del governo socialista.

 

[**Video_box_2**]Tuttavia, il quotidiano economico Echos scrive che “questa operazione potrebbe soddisfare anche la Russia”, la quale, proprio perché è l’Egitto l’acquirente, potrebbe abbandonare l’idea di smontare le attrezzature che aveva già installato sulle due Mistral, senza far pagare il rimborso alla Francia. Una fonte russa, citata da diverse agenzie, ha dichiarato oggi che “l’Egitto è un paese amico per la Russia, per questo, se Parigi e il Cairo hanno veramente trovato un accordo sull’acquisizione delle due navi, Mosca non dovrebbe avere obiezioni”. La decisione di non smontare le attrezzature, secondo un’altra fonte citata da Echos, si spiegherebbe dunque con la volontà del Cremlino di intrattenere rapporti privilegiati con l’Egitto. Sullo sfondo, si stagliano inoltre le trattative in corso tra Mosca e il Cairo per la vendita di alcuni elicotteri da combattimento Kamov K-52, tra i quali una versione particolare, ribattezzata Ka-52, è stata concepita appositamente per essere imbarcata sulle navi Mistral.