La foto del sospetto attentatore di Charleston

Strage a Charleston, catturato il presunto assalitore. Obama: "Troppe armi nel nostro paese"

Redazione
Un bianco apre il fuoco in una delle più antiche chiese nere d'America e uccide nove afroamericani. Per la polizia è un delitto a sfondo razziale, Il presidente americano: "E' un attacco alla nostra democrazia".

E' stato arrestato dalla polizia l'uomo che mercoledì sera a Charleston, in South Carolina, è entrato in una delle più importanti chiese frequentate da afroamericani nella regione, la Emanuel African Methodist Episcopal Church, e ha aperto il fuoco uccidendo nove persone durante una sessione di studio della Bibbia. L’attacco è avvenuto alle 21 ora locale, e dopo la sparatoria l’uomo, un bianco sui vent’anni secondo le ricostruzioni della polizia, è riuscito a fuggire prima di essere catturato dopo che le ricerche erano durate per tutta la notte.

 

In una conferenza stampa giovedì mattina, il capo della polizia di Charleston, Greg Mullen, aveva diffuso delle foto del sospetto e ha chiesto ai media di diffonderle per “aiutare a catturare l’individuo”: ha una massa di capelli che gli copre il volto, indossa una maglia grigia che Mullen ha definito “very distinctive” e guida un’auto la cui targa è altrettanto riconoscibile. La polizia ha detto inoltre che il sospetto è rimasto per quasi un’ora dentro alla chiesa ad assistere alla sessione di studio della Bibbia prima di aprire il fuoco.

 

Non si sa quante persone fossero nella chiesa metodista al momento della sparatoria. Ci sono stati dei sopravvissuti, ha detto Mullen, ma non ha specificato quanti. Delle nove vittime, tre uomini e sei donne, otto sono morte in chiesa, e una durante il trasporto in ospedale. Il capo dell’opposizione al Senato del South Carolina, J. Todd Rutherford, ha detto che tra le vittime c’è il reverendo della chiesa Clementa Pinckney, senatore dello stato.

 

 

“L’unica ragione per cui qualcuno possa entrare in una chiesa e sparare alle persone che pregano è l’odio”, ha detto Joe Riley, il sindaco di Charleston, poco dopo la sparatoria, ipotizzando così un attentato a sfondo razziale. Ha parlato di odio razziale anche il capo della polizia Mullen. Tory Fields, un membro della Charleston County Ministers Conference, ha detto: “E’ ovvio che la ragione è la razza, che altro potrebbe essere?”. La Emanuel African Methodist Episcopal Church è una delle più antiche congregazioni afroamericane del paese.

 

[**Video_box_2**]La candidata alle primarie democratiche Hillary Clinton aveva appena fatto una tappa della sua campagna elettorale a Charleston. Jeb Bush, che ha appena annunciato la sua candidatura alla presidenza, avrebbe dovuto essere in città domani, ma ha sospeso ogni evento elettorale in segno di rispetto.

 

Le parole di Obama

 

Di attacco alla democrazia americana ha parlato il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, parlando in conferenza stampa dalla Casa Bianca. "Siamo davanti ad una tragedia" che provoca "profonda tristezza, dispiacere e rabbia per questi omicidi senza senso in South Carolina". Il presidente ha ricordato che Charleston è  "un luogo sacro" per la storia della comunità afroamericana e per il suo movimento di emancipazione. Obama ha poi rimarcato l'esigenza di cambiare la politica di diffusione delle armi negli Stati Uniti. "Per troppo volte sono stato costretto a fare dichiarazioni di cordoglio come queste di oggi. Non accade con altrettanta frequenza in altri paesi". Obama usò le stesse parole qualche anno fa, quando lanciò un'iniziativa per regolamentare più severamente la vendita di armi nel paese dopo la strage del 14 dicembre 2012 in una scuola elementare in Connecticut, in cui vennero uccisi 20 bambini da un folle armato di un fucile.

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