Il quartier generale dell'Nsa a Fort Meade, Maryland

Governare senza Nsa

Redazione
Domenica l’America resta senza protezione se il Senato non si accorda su sorveglianza e privacy

Roma. Alle 23 e 59 di domenica l’Nsa, l’Agenzia per la sicurezza americana, dovrà staccare la spina ai suoi server, spegnersi, interrompere o castrare il programma di sorveglianza delle comunicazioni telefoniche che dall’attacco dell’undici settembre ha difeso i cittadini americani e che è stato oggetto di scandalo dopo lo scoppio del Datagate di Edward Snowden. Le autorizzazioni parlamentari al Patriot Act, il pacchetto legislativo di sicurezza voluto da George W. Bush e confermato da Barack Obama, scadono alla mezzanotte del 31 maggio, e senza una riautorizzazione del Senato il programma di sorveglianza dell’Nsa rischia di non avere più garanzie legali, e di essere interrotto. I senatori hanno discusso per giorni il rinnovo del Patriot Act, ma l’Aula è bloccata, divisa, punzecchiata dalla Casa Bianca, e questa settimana pure in vacanza per la lunga pausa del Memorial day americano. Mitch McConnell, il capo della maggioranza repubblicana al Senato, ha indetto una seduta straordinaria di lavori parlamentari per domenica, nel tentativo di salvare in extremis l’Nsa, ma anche se l’autorizzazione dovesse arrivare in tempo ci saranno danni. La Casa Bianca ha annunciato che l’Nsa sta già iniziando a smantellare il suo programma di sorveglianza per ottemperare alla mancata riautorizzazione del Patriot Act, e fonti anonime dentro all’Amministrazione hanno detto al New York Times che i server saranno spenti a partire dalle 15 e 59 di domenica. Riattivarli richiede circa un giorno: anche con un voto favorevole del Senato ci sarà una finestra temporale in cui l’America resterà priva di protezione. Senza il voto, sarà come “giocare alla roulette russa con la sicurezza nazionale”, ha detto un funzionario al Times.

 

Il dibattito all’incrocio di privacy, sorveglianza e sicurezza nazionale scoppiato nel giugno del 2013 dopo le rivelazioni di Snowden non ha ancora trovato un punto d’accordo in America come in tutta Europa. L’anno scorso, per rispondere alle accuse di chi giudicava la sorveglianza dell’Nsa illiberale, il presidente Obama annunciò con gran enfasi un progetto di riforma dell’agenzia, l’Nsa non conserverà più i metadati delle comunicazioni degli americani, disse, non ci saranno più grandi archivi spionistici, i dati saranno tenuti dalle compagnie telefoniche, e il governo potrà averne accesso solo con l’autorizzazione di un giudice. Le promesse di Obama si sono coagulate nello Usa Freedom Act, disegno di legge ispirato dalla Casa Bianca che è stato approvato due settimane fa dalla Camera e che oggi blocca i lavori del Senato. La gran parte dei senatori della maggioranza repubblicana pensa che lo Usa Freedom Act indebolisca troppo il raggio d’azione della Nsa, vorrebbe approvarlo in maniera provvisoria o emendarlo duramente, ma in assenza di un accordo, e con la scadenza delle autorizzazioni del Patriot Act vicinissima, tutto è bloccato. Anche perché una piccola parte dei repubblicani, guidata quasi in solitaria dal libertario Rand Paul, ha un’avversione storica per i programmi di sorveglianza della Nsa, e in nome di un’accezione estrema del concetto di libertà personale si oppone al Patriot Act e all’operato dell’agenzia, li considera un abuso del governo e giudica insufficienti anche le riforme dello Usa Freedom Act.

 

[**Video_box_2**]La settimana scorsa al Senato Rand Paul ha parlato ininterrottamente per dieci ore nel tentativo di rallentare il lavori ed evitare un accordo prima dello stacco del Memorial day. Ci è riuscito, anche se non grazie al discorso non-stop, e si è intestato così la battaglia ultralibertaria di chi vuole limitare la sorveglianza dell’Nsa a tutti i costi, tanto che in un editoriale di ieri sul Wall Street Journal Daniel Henninger accusa Paul di considerare più importante Instagram delle minacce mortali del terrorismo.
La controversia tra sorveglianza e sicurezza è epocale, e la divisione dei repubblicani, su cui Obama sta soffiando con una certa irresponsabilità, è solo il riflesso di una spaccatura che attraversa il mondo occidentale, con il Parlamento francese che ha approvato una legge per estendere la sorveglianza e quello tedesco che si accinge a una discussione durissima. Ma il dibattito a Washington ha anche una dimensione di emergenza, assieme alle autorizzazioni alla raccolta dei dati telefonici domenica rischiano di rimanere senza copertura legale altre misure di indagine usate contro il terrorismo, c’è chi potrebbe approfittarne.

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