La ministra dell'Istruzione francese Najat Vallaud-Belkacem con il presidente François Hollande (foto LaPresse)

Se anche la gauche e i sindacati bocciano la riforma della scuola in Francia

Mauro Zanon
Manifestazioni contro la riforma della ministra Belkacem, una parata di ex ministri socialisti boccia la legge antimerito

Parigi. “Najat ci ha tradito”, è il grido degli insegnanti scesi oggi in numerose piazze di Francia per protestare contro la criticatissima riforma scolastica promossa dalla ministra dell´Istruzione Najat Vallaud-Belkacem. Più di un insegnante su due ha risposto all´appello allo sciopero lanciato da un´organizzazione intersindacale che rappresenta il voto dell´80 per cento dei docenti (secondo le ultime elezioni di dicembre) e comprende sia sindacati di sinistra (Snes-Fsu, Fo, Sud, Cgt) che di destra (Snalc). Il sindacato maggioritario dell´insegnamento secondario, Snes-Fsu, ha fatto sapere che il picco di adesioni è stato raggiunto nel Seine-Saint-Denis, bastione elettorale della gauche, con 62 per cento di insegnanti-scioperanti. Al collège François Dolto, nel ventesimo arrondissement di Parigi, hanno scioperato in ventiquattro su venticinque. “Sarà difficile battere questo record”, ha detto entusiasta il responsabile del sindacato.

 

Il Figaro scrive che si tratta di un “sciopero decisivo” per testare la tenuta del governo, ma soprattutto del primo battesimo di fuoco per la protettissima  Najat Vallaud-Belkacem, la giovane ministra di origine marocchine, difesa anche dal primo ministro Valls in un intervento di due pagine pubblicato ieri sul quotidiano Libération. L´esecutivo socialista non può sbagliare su questa riforma, perché l´educazione e i giovani sono, secondo l'espressione più volte pronunciata dal presidente socialista François Hollande, “il fil rouge del quinquennato”. Valls insiste nel dire che la riforma, “portata avanti con coraggio e senso del dialogo” dall´inquilina di rue de Grenelle, è “profondamente di sinistra”, e attacca “quelli di destra” che “fanno confusione  tra eccellenza e elitisimo”.

 

[**Video_box_2**]Ma purtroppo per lui, per Belkacem e per i cantori dell´égalité, è ancora da sinistra che arriva un giudizio severo, forse il più severo proprio perché pronunciato da una delle figure storiche della gauche. Ė il giudizio di Jean-Pierre Chèvenement, ministro dell´Istruzione sotto Mitterand dal 1984 al 1986, che ieri su France Inter e oggi in un´intervista al Figaro, ha fatto a pezzi la riforma promossa dalla Belkacem, giudicandola “lassista” e attaccando il suo carattere antimeritocratico. Il progetto di rifondazione dell´école portato avanti da rue de Grenelle è portatore di un “egualitarismo livellatore che è il nemico della democrazia reale”, ha accusato l´ex candidato alle presidenziali. E ancora: “Ritorniamo alla Repubblica dei Lumi! L´elitismo repubblicano consiste nel dare a ciascuno la possibilità di sfruttare al massimo le sue possibilità”.  Per il magazine Challenges, la stroncatura di Chèvenement, che segue di pochi giorni l´attacco spigoloso dell´ex ministro della Cultura Jack Lang, potrebbe essere il “colpo di grazia” per la riforma. E forse anche per la ministra Belkacem e le sue ambizioni.