Boris Johnson saluta dal finestrino dell’auto con la guancia macchiata di rossetto (foto LaPresse)

Baci da Londra

Paola Peduzzi
Rossetto sulle guance del sindaco, ragazzine scatenate per Miliband. Nel Regno Unito è l’ora dello swing.

Londra. I programmi politici li abbiamo ascoltati, i calcoli elettorali pure, ma i sondaggi, a Londra, non si muovono: in vista del voto del 7 maggio, Labour e Tory pareggiano. Cosa inventarsi nell’ora dello swing, se devi cambiare idea adesso o mai più? Be’, un bacio vince sempre.

 

Boris Johnson saluta dal finestrino dell’auto e ha la guancia macchiata di rossetto. Non si è pulito, il marchio scarlatto è la sua forza, la gente mi ama, quel che dico è vero, fidatevi. Il sindaco di Londra è entrato nella campagna elettorale dei conservatori da un paio di giorni, è andato in Kent, poi è tornato a Londra ad abbracciare il premier, David Cameron, intanto ha rilasciato interviste ovunque, il Sun lo immortala con i guantoni blu pronto al ring, il suo sfidante sarebbe il sindacalista più famoso del paese, Len McCluskey, si batte per i laburisti: forte sì, ma insomma, non è che ti viene voglia di baciarlo. Ma stia attento, Cameron: “E’ chiaro che il messaggio del sindaco di Londra è: vota Tory, che poi arrivo io”, dice una ragazza che sfoglia il Guardian e sorride. Si sopravvive a suon di faide interne anche nel Regno Unito, il prezzo da pagare per schierare Johnson è alto, Cameron lo sa, ma ora contano solo i baci, non chi li riceve.

 

Il re di cuori è Ed Miliband. La strategia laburista è stata vincente, il candidato premier “è un nice guy”, dice Tim Bale, politologo, professore e saggista che ha appena pubblicato un libro sul leader del Labour, “ora se ne sono accorti in molti”. Certo, le aspettative erano bassine, ma la costruzione del bravo ragazzo è stata così meticolosa che ora quando una dice che Miliband è sexy nessuno le scoppia a ridere in faccia (tutto d’un colpo abbiamo scoperto che il ragazzo, famoso soltanto per aver tradito il fratello e per aver due cucine in casa, ha avuto un sacco di fidanzate carine e famose). Da qualche giorno è iniziato il “Milifandom”, un’aggressione via Twitter di ragazzine (molte non possono nemmeno votare, e si struggono) che si fanno selfie un po’ ammiccanti e un po’ sognanti, con tantissimo rossetto, e scrivono: “Penso a Ed Miliband” o “sono andata in iperventilazione quando l’ho visto la prima volta”, cose così. L’account @cooledmiliband fa il resto, pubblicando fotomontaggi in cui Miliband diventa James Dean, Don Draper di “Mad Men”, Kurt Cobain o Harry Styles degli One Direction (una meravigliosa con lo sfondo tarantiniano dice: “Kill Mill”).

 

[**Video_box_2**]Le fan di Cameron devono essersi sentite un po’ sfigate, hanno rilanciato con le @Cameronettes, ma c’è poco rossetto e la cheerleader ha 13 anni.

 

L’unica cosa che conta, bacio o non bacio, è che sia femmina. La figlia del principe William e di Kate, s’intende. A nessuno interessano i secondogeniti, ma se mai la principessina dovesse chiamarsi Diana, allora sì.

  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi