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Gli houthi vogliono il Mar Rosso. Un piano studiato ben prima della guerra a Gaza

Redazione

L'invasione della Striscia da parte di Isralele è stata solo il detonatore di un progetto che arriva da lontano. I terroristi hanno a disposizione materiale tecnologico, fra droni e missili, che sarebbe stato impossibile procurarsi nel giro di pochi mesi

Dopo l’ennesimo attacco degli houthi nelle acque del Mar Rosso, avvenuto ieri contro la nave portacontainer della Msc Sky II, il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha sottolineato su X come la nave cargo non abbia alcun collegamento con il conflitto in corso a Gaza, essendo battente bandiera liberiana e di proprietà svizzera, diretta verso il porto di Gibuti.

 

 

Crosetto lo scrive anche per ragioni di politica interna: un messaggio diretto ai (pochi) indecisi sul voto sulle missioni militari italiane all’estero. Il gruppo terroristico yemenita sostenuto dall’Iran ha sempre collegato direttamente le sue operazioni nel Mar Rosso e nel Goldo di Aden con il sostegno al movimento di resistenza palestinese, ma già da qualche settimana appare chiaro che il conflitto iniziato dopo il violento attacco contro Israele da Gaza il 7 ottobre scorso sia stato soltanto il detonatore di rivendicazioni e piani preparati già da tempo. Gli houthi hanno a disposizione materiale tecnologico, fra droni e missili, che sarebbe stato impossibile procurarsi nel giro di pochi mesi.

 

Non solo: il gruppo ha annunciato oggi che le navi che posano i cavi sottomarini dovranno ottenere un permesso prima di entrare nelle acque territoriali yemenite, e già tre cavi sono stati danneggiati nei giorni scorsi – sebbene la diretta responsabilità degli houthi non sia stata accertata per ora. La strategia del gruppo yemenita, che da novembre scorso ha interrotto una rotta cruciale del commercio internazionale attraverso attacchi mirati, sembra ormai chiara: ben prima del 7 ottobre gli houthi – e con loro l’Iran – cercavano il controllo assoluto dei trasporti marittimi attraverso la regione. Non solo Russia e Cina sono immuni dagli attacchi indiscriminati degli houthi, ma secondo alcune voci  che circolano alcuni armatori starebbero già trattando con i terroristi per il pagamento di una tariffa che gli garantisca l’immunità di transito. E’ un elemento fondamentale da tenere in considerazione quando si pensa al sostegno alle operazioni di Difesa e di deterrenza nel Mar Rosso e quando si tratta con l’Iran. 
 

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