Delle armi tattiche in Bielorussia, il dittatore di Minsk non sarà padrone e anzi, si metterà in casa un nuovo ricatto di Mosca: potente, pericoloso, a due passi dall’Unione europea. Probabilmente lo sa, ma continua a credere che sarà ripagato
La decisione russa di dispiegare in Bielorussia armi nucleari tattiche è diventata un accordo sottoscritto tra i due paesi. Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu è andato a Minsk questa settimana, ha incontrato il suo omologo e ha spiegato che per quanto le armi saranno in Bielorussia, sarà Mosca a decidere se utilizzarle, quando e come. Il deposito sarà un’altra propaggine pericolosa del Cremlino nel paese del dittatore Aljaksandr Lukashenka, che ha messo il suo paese nelle mani del presidente russo Vladimir Putin, convinto che potrà garantirgli il potere eterno.
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