Editoriali
In Turingia torna la convergenza Cdu-AfD. E non c'è una Merkel ad arginare
Dopo l'asse del 2020 che nel Land aveva eletto un governatore dei liberali, provocando l'ira di Merkel, oggi i due partiti si ritrovano per bocciare una legge su gender e asterischi. Così si legittimano gli estremisti di destra
La Turingia è piccola per estensione, ha una popolazione in calo (2,1 milioni di abitanti nel 2021 contro 2,43 milioni a inizio millennio), con 30.988 euro è 14esima su sedici nella classifica dei Länder ordinati secondo il pil pro capite (prima è Amburgo con 68.483 euro) e il suo cuore politico batte principalmente per le estreme, destra e sinistra. Della Turingia si parla sempre poco ma le notizie in arrivo dal Parlamento di Erfurt hanno il dono della coerenza. Nel 2020 l’Aula ha eletto a sorpresa un governatore dei liberali grazie al voto congiunto della Cdu e dei sovranisti di AfD, un partito di estrema destra che rispolvera il linguaggio del Terzo Reich. Lo scivolone a destra è costato la testa in primis al governatore, che si è dimesso il giorno dopo, poi all’allora presidente della Cdu, Annegret Kramp-Karrenbauer, e del ministro federale per i Länder dell’est. Su loro tre si è abbattuta l’ira funesta di Angela Merkel, che non accettava compromessi con l’ultradestra.
Oggi il quadro è cambiato ma non la cornice: al Parlamento di Erfurt la Cdu, che a livello federale è guidata dallo storico avversario di Merkel, Friedrich Merz, ha votato una mozione assieme ad AfD per chiedere al governo del Land di non “gendern”, infinito del verbo che in tedesco indica l’impiego di asterischi e molti participi presenti per evitare desinenze maschili e femminili che potrebbero offendere i paladini del politically correct. La questione è seria e interroga la politica e la società tedesche. La sinistra, che a Erfurt guida un governo di minoranza rosso-rosso-verde, crede a un linguaggio in evoluzione e al gendern mentre la Cdu lo ha definito un “progetto elitario e paternalistico di una piccola minoranza”. Due posizioni legittime che non hanno trovato un compromesso. Il voto di AfD insieme alla Cdu non scuote la Germania perché boccia gli asterischi ma perché dà legittimazione a un estremismo che neppure Merz sembra gradire a Berlino. E questa volta non c’è nessuna Merkel a protestare.
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