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Editoriali

Sul Viminale, Salvini ha le sue ragioni

Redazione

Se il leader della Lega riuscisse a ridiventare ministro dell'Interno sarebbe un errore, non uno scandalo. Le alleanze hanno conseguenze

Si dice che ci sia un veto di Giorgia Meloni all’aspirazione di Matteo Salvini di tornare al Viminale, anche se, a parte qualche “virgolettato” smentito, non ci sono prove di tutto ciò. Il ministero dell’Interno è tra quelli più importanti e, in una fase complicata come quella attuale, la gestione dell’ordine pubblico può presentare problemi rilevanti.

Al di là della questione dell’immigrazione irregolare (sulla quale tra Salvini e Meloni ci sono differenze sulla forma del contrasto da mettere in atto ma c’è sintonia sull’obiettivo di limitarla il più possibile), si tratta di essere in grado di tenere sotto controllo i movimenti annunciati per l’autunno che tutti prevedono “caldo”. Salvini, noto per il suo stile roboante, è l’uomo adatto per gestire queste situazioni? E’ più che lecito dubitarne, visti i precedenti tutt’altro che rassicuranti. D’altra parte le sue posizioni sono arcinote, quindi se Meloni ha stretto con lui un’alleanza non può trascurare le richieste che ne conseguono.

Se avesse avuto una ostilità alle posizioni del leader leghista avrebbe dovuto escludere l’alleanza con lui. Invece l’ha fatta e ora è naturale che tenga conto delle esigenze del suo principale alleato nella coalizione che sosterrà il suo governo. In questo non c’è nessuno scandalo: può essere un errore anche grave, perché Salvini al Viminale rappresenta un pericolo, ma è un rischio che andava caso mai calcolato prima, ora potrebbe essere maggiore quello di infliggere alla Lega un’umiliazione che renderebbe faticoso l’avvio di un’azione di governo che già ha di fronte a sé formidabili problemi. Naturalmente sarebbe meglio per tutti trovare una soluzione che limiti al massimo i danni potenziali e sia digeribile da tutte le parti in causa e probabilmente la premier potenziale cercherà di percorrere questa strada per quanto impervia. Auguri.