Editoriali

Assalto terroristico contro Israele. È il peggiore dal 2006

Redazione

Dopo una pausa di tre settimane, riprende la drammatica escalation di attentati jihadisti. Tre persone sono morte nella città ultraortodossa di Elad nel giorno dell'anniversario dell'indipendenza

E’ di tre morti il bilancio dell’ultimo attacco terroristico in Israele nella città ultraortodossa di Elad. Dopo una pausa di tre settimane, riprende la drammatica escalation di attentati jihadisti contro lo stato ebraico. Proprio oggi, settantaquattresimo anniversario dell’indipendenza. Gli attacchi si svolgono nei centri cittadini, lasciano dietro di sé filmati documentati, ripristinano il terrore nelle strade e le forze di sicurezza israeliane non hanno alcun preavviso: queste sono le caratteristiche dell’ondata di attacchi terroristici. Non è chiaro a chi sia da attribuire l’ondata di terrorismo iniziata a marzo: Hamas, Jihad islamica, Isis… Hanno ucciso un rabbino, un insegnante, un poliziotto cristiano, due poliziotti arabo-israeliani e due lavoratori ucraini. Piccolo microcosmo della realtà israeliana ignorata dai suoi odiatori.
 

L’ondata attuale di terrorismo non è un’intifada, ma analogamente alla cosiddetta “Intifada dei coltelli” del 2015-’16 è guidata da terroristi generalmente fuori dai radar dell’establishment della sicurezza israeliana e che riescono a infiltrarsi attraverso brecce nella barriera difensiva. Un’ipotesi è che si tratti di una reazione alla grande distensione in corso fra paesi arabi e Israele. I ministri degli Esteri di Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Marocco, Giordania ed Egitto si sono appena riuniti su suolo israeliano con il capo della diplomazia americana Blinken per occuparsi dell’ampliamento delle loro relazioni. Non aiuta la tensione politica interna al paese, con la coalizione di Naftali Bennett a rischio urne. Né aiuta la situazione internazionale. Hamas, ricevuto giorni fa a Mosca, dice di aver imparato la lezione della guerra fra Russia e Ucraina: “Quando imponi il dato di fatto sul terreno, tutti si arrenderanno”. Solo che né Israele né l’Ucraina si arrendono.

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