Editoriali

La Bei boccia la tassonomia dell'Ue

Redazione

I compromessi politici minano la credibilità verde europea. Ecco un segnale

La Banca europea per gli investimenti (Bei) giovedì ha annunciato che non userà la tassonomia della Commissione, dopo la proposta di inserire nucleare e gas tra gli investimenti che contribuiscono agli obiettivi del Green deal. Alla Bei “non è mai stato impedito di investire in progetti nucleari, ma non è mai accaduto, e non c’è alcuna intenzione di farlo”, ha spiegato il suo presidente Werner Hoyer. La ragione è semplice: la Bei è un organismo intergovernativo e l’opposizione dei paesi antinucleare come Austria e Lussemburgo impedisce di finanziare questi progetti.

 

Quanto al gas, la Commissione ha introdotto criteri talmente complessi “da farti addormentare. Non vorrei che alla fine uno stato membro o un altro soggetto che vuole uscire dal gas sporco per progetti di gas pulito finiscano per scegliere come soluzione il nucleare”. In realtà, però, l’accusa potenzialmente più devastante per la tassonomia è un’altra: “Greenwashing”, cioè presentare come ecosostenibili attività che non lo sono. In sostanza, il presidente della Bei ha spiegato che la proposta della Commissione è costruita attorno a esigenze politiche di breve periodo, come l’aumento del prezzo dell’energia. La Bei ha già i suoi parametri che garantiscono che un investimento “verde contiene verde”, ha detto Hoyer: “La tassonomia ti può permettere di fare alcune cose, ma non significa che le devi fare”.

 

Tradotto: la Bei non la userà, perché ritiene che la sua metodologia sia più credibile per gli investitori che vogliono investire nella sostenibilità climatica. La tassonomia è già in bilico a causa delle critiche contrapposte che vengono da governi e Parlamento europeo. Una bocciatura da parte di una strana coalizione formata da contrari al nucleare e contrari al gas non è da escludere. Ma il problema è più profondo. A forza di fare compromessi politici, la Commissione von der Leyen sta danneggiando la credibilità non solo della tassonomia, ma dello stesso Green deal.