(un manifestante della comunità degli uiguri in Turchia, Lapresse)

Editoriali

Pechino vs Londra

Redazione

Stesso format di controsanzioni come all’Ue. Biden dice: “E’ una sfida epocale”

Dopo la rappresaglia contro l’Unione europea, ieri la Cina ha annunciato le sue controsanzioni anche nei confronti del Regno Unito. Il format è identico: vengono colpiti politici e accademici che, secondo il regime di Pechino, hanno diffuso “bugie e disinformazione” riguardo alla Cina, in particolare sulla questione uigura. Il capo della sede diplomatica cinese a Londra, Yang Xiaoguang, ha dato la stessa versione dei fatti dei suoi colleghi in Europa: non ci faremo bullizzare, “c’è un detto in Cina: chi causa problemi deve cercare di risolvere i problemi. Non abbiamo alcuna intenzione di allargare lo scontro, ma se qualcuno vuole farlo, gli terremo compagnia”. Il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha risposto: “E’ significativo che mentre il Regno Unito si unisce alla comunità internazionale nel sanzionare chi abusa dei diritti umani, il governo cinese sanziona chi lo critica. Se Pechino vuole rispondere in modo credibile a chi racconta gli abusi nello Xinjiang, le basterebbe dare il permesso al commissario per i Diritti umani dell’Onu di entrare nel paese e nella regione e verificare la verità”.

 

 

La scusa formale della Cina è che c’è la pandemia, ma Yang ha anche sottolineato due elementi: ogni paese è sovrano e decide a chi dare l’accesso; sappiamo che la comunità internazionale ha pregiudizi nei nostri confronti, e l’indagine non sarebbe equa. Anche qui: è la risposta classica di Pechino, anzi è la risposta classica dei governi autoritari. Ed è in linea con quello che abbiamo visto in settimana nei confronti dell’Ue: come ha sintetizzato la nostra Giulia Pompili, la Cina se la prende con chi ha capito com’è la Cina. Joe Biden, partecipando al vertice dei leader europei, ha ribadito la necessità di cambiare paradigma nei confronti del regime, perché questa “è una sfida epocale”. La Cina si prepara a suon di sanzioni e incitando il proprio nazionalismo: non abbiamo paura di nessuno, ci possiamo difendere. Anche qui: la risposta classica dei governi autoritari.

 

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