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editoriali

Pensioni: Salvini spernacchia Giorgetti

Redazione

La Lega vuole più spesa nel settore su cui il Mef predica prudenza

Deve piacergli, il ruolo di predicatore inascoltato. Altrimenti bisognerebbe constatare, una volta di più, come Giancarlo Giorgetti sia un’autorità tanto prestigiosa quanto inconsistente, nel suo partito. Sennò non si spiega il paradosso per cui, dopo aver lanciato accigliati moniti sul rischio di vedere deflagrare la spesa pensionistica, i suoi colleghi del Carroccio, membri del suo stesso esecutivo, annuncino provvedimenti per aumentare la spesa pensionistica.

La paternità della misura se l’è accaparrata Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro. “Avremo una Quota 41 con 61 o 62 anni per il solo 2023”, dice in un’intervista a Repubblica. Quindi il partito di quel Giorgetti che molto si è esposto per mostrare continuità col precedente governo sulla prudenza finanziaria, decide invece di aumentare in modo significativo le spese proprio sul capitolo su cui il ministro dell’Economia aveva raccomandato un sovrappiù di accortezza. Se, infatti, la norma transitoria elaborata da Draghi (Quota 102 con almeno 64 anni di anzianità) si rivolgeva a una platea di 16 mila persone, i beneficiari della nuova misura ideata per il 2023 saranno almeno 50 mila. Ne consegue, secondo Durigon, un maggiore esborso per oltre un miliardo. Del resto, che sulle pensioni in casa Lega viga l’incoerenza, è dimostrato anche dal piano, allo studio del Mef, secondo cui verrebbe concesso un incentivo a quei lavoratori che, pur raggiungendo i requisiti per andare in pensione anzitempo, decidono di proseguire. Il senso della misura? Evitare che si disperdano competenze ed esperienze essenziali nel settore produttivo italiano. E sì che nel 2018, per difendere Quota 100, la Lega diceva che “per ogni prepensionamento, ci saranno tre nuove assunzioni di giovani”. Poi finì che, per ogni tre prepensionamenti, ci fu una nuova assunzione. Credevamo fosse il senso del fallimento di Quota 100, quello. Invece evidentemente era Giorgetti che già si industriava per preservare competenze ed esperienze. Ma senza dirlo. Visto che, quando  lui parla, poi nella Lega fanno il contrario.

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