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editoriali

Macron contro le misure solitarie della Germania sull'energia

Redazione

Il presidente francese è andato a Berlino per parlare con Scholz

"È indispensabile agire insieme in Europa dinanzi alla crisi energetica”, ha dichiarato lunedì il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, a margine della riunione dell’Eurogruppo. Il messaggio del responsabile delle finanze francesi era rivolto soprattutto al cancelliere tedesco Olaf Scholz, che la scorsa settimana, a sorpresa, ha annunciato un piano da 200 miliardi di euro per contrastare il caro energia in Germania: una fuga in avanti che, sommata all’ostilità di Berlino al price cap, sta mettendo in discussione la sintonia franco-tedesca, con conseguenze per tutta l’Ue.

 

Lunedì sera, il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, è andato nella capitale tedesca per provare a riavvicinare le posizioni. Dall’incontro non è trapelato molto, ma è chiaro il fastidio di Parigi verso la mossa di Scholz, espresso a livello europeo dal commissario per il Mercato interno, il francese Thierry Breton, che assieme a Paolo Gentiloni, commissario per gli Affari economici, ha scritto su alcune testate europee che non è il momento di avventure in solitaria, bensì quello della solidarietà.

 

Già nei giorni scorsi, Le Maire non aveva perso l’occasione per bacchettare i vicini tedeschi, vantando invece i meriti dell’esecutivo francese. “La Francia, già nel 2021, prima di tutti gli altri paesi europei, ha anticipato il rialzo dei prezzi organizzando uno scudo tariffario del valore di 100 miliardi”, ha dichiarato a Europe 1. E se la Germania ne ha stanziati 200 è “perché ha reagito più tardi, è più dipendente dal gas russo e ha un’inflazione al 10 per cento”, ha affermato Le Maire, ricordando che Parigi ha “l’inflazione più bassa della zona euro”: 5,6 per cento. La maggiore indipendenza energetica, grazie al nucleare, e l’estensione dello scudo tariffario che prevede un aumento delle bollette limitato al 15 per cento per tutto il 2023, garantiscono alla Francia di trovarsi in una posizione di forza in Europa per rispondere alla crisi.

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