il piano di risparmio

Dal primo ottobre riscaldamenti giù di un grado. Elettricità e gas calmierati per l'industria

Redazione

Si punta a risparmiare tra i 3 e i 6 miliardi di metano con la riduzione delle temperature negli edifici. Entro metà mese il ministero approverà una misura per dare energia a prezzo calmierato all'industria 

Un'ora in meno di riscaldamenti al giorno e temperature più basse di un grado. Dal primo ottobre sarà questa la norma nelle abitazioni e negli uffici pubblici, secondo il piano che ha presentato questa mattina in Consiglio dei ministri Roberto Cingolani, titolare della Transizione ecologica (Mite). Niente di nuovo rispetto a quanto già illustrato a luglio, con un'eccezione: la misura sarà resa obbligatoria da un decreto ministeriale che Cingolani dovrebbe firmare nei prossimi giorni. 

Case, condomini e uffici pubblici dovranno dunque abbassare le temperature da 20 a 19 gradi e rinunciare a un'ora al giorno di termosifoni. "A breve", dice il ministero di Cingolani, verrà lanciata una campagna informativa che spiegherà gli accorgimenti più efficaci per ridurre l'uso del gas. Non ci saranno invece interventi sull'illuminazione pubblica e sull'illuminazione dei negozi, come accade invece in altri paesi. Secondo quanto trapela dal Consiglio dei ministri, per risparmiare gas non verranno modificati gli orari scolastici nè degli uffici, come si vociferava nei scorsi giorni: niente smart working nel servizio pubblico né dad o settimane corte. "Sono ipotesi respinte completamente", dicono fonti di governo all'AdnKronos. 

"Mediante misure di minima riduzione delle temperature del riscaldamento, l’utilizzo di combustibili alternativi per limitati periodi e l’utilizzo ottimizzato dell’energia sarà possibile conseguire risparmi variabili dell’ordine tra 3 e 6 miliardi di metri cubi di gas in un anno", dice il Mite in una nota. Numeri che, viene spiegato, sono basati su studi certificati condotti da Enea in materia di consumo e risparmio energetico. 

Il ministro – spiega ancora il ministero – ha anche riportato la situazione degli stoccaggi, che si avvicinano all’83 per cento, e ha poi informato il Consiglio dei ministri in relazione ai lavori che sono attualmente in corso a livello europeo sul tetto al prezzo del gas e sul disaccoppiamento del costo dell’energia elettrica rinnovabile rispetto all’energia termoelettrica prodotta con gas. Temi, questi, che saranno oggetto delle prossime riunioni del 7 e 9 settembre, rispettivamente in Commissione europea e alla ministeriale dei 27 paesi membri.

Per l'industria sono in fase di completamento due misure che secondo Cingolani dovrebbero essere pronte entro la prima metà del mese: riguardano l'energy release (circa 18 twh) e il gas release (circa 2 miliardi di metri cubi) a prezzi controllati per supportare le aziende energivore e gasivore. 


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