Big Tlc contro Big Tech. Così l'Ue vuole diventare grande nell'economia dei dati

Mariarosaria Marchesano

Le telefoniche Ue chiedono di allentare l’antitrust per arginare i giganti del web. Le condizioni: meno regolamentazione sui prezzi, stop alle aste sulle frequenze, creazione di un ecosistema digitale europeo 

Gli amministratori delegati di 13 società telefoniche europee chiedono un’applicazione più leggera delle regole sulla concorrenza per consentire la creazione di compagnie più grandi in modo da riequilibrare i rapporti di forza con i giganti globali. In un appello del 29 novembre – in cui non compare Telecom ma che è stato sottoscritto da grandi operatori come British Telecom, Deutsche Telecom, Orange e Telefonica – viene messo in discussione un modello che non consentirebbe alle tlc europee di essere competitivo. Le richieste sono essenzialmente tre: meno regolamentazione sui prezzi; stop alle aste sulle frequenze che ne fanno lievitare i prezzi alle stelle; creazione di un ecosistema digitale europeo in grado di competere con i giganti globali.

 

Ma è quest’ultimo punto il più importante. Il ragionamento che fanno i tredici ceo è il seguente: una parte consistente del traffico di rete è generato e monetizzato da grandi piattaforme tecnologiche, ma richiede investimenti continui e intensivi da parte delle telecomunicazioni. Questo modello, che consente ai cittadini dell’Ue di godere i frutti della trasformazione digitale, può essere sostenibile solo se le big tech contribuiscono ai costi di rete. Inoltre, dicono gli amministratori delegati, bisognerebbe mettere a punto nuove strategie industriali per permettere all’Unione europea di competere con successo a livello globale e sviluppare un’economia dei dati basata sui valori europei. In sintesi, c’è bisogno di un settore delle tlc più forte.

 

Ora, chi conosce le dinamiche dei rapporti tra imprese e autorità europe per la concorrenza, assicura che di appelli simili ne sono stati già fatti in passato e senza grandi risultati perché l’impostazione della normativa antitrust va in direzione opposta. E’ anche vero, però, che la competizione con le big tech ha posto problemi che prima non esistevano. E comunque, sarebbe interessante sapere cosa ne pensa Telecom Italia, che oggi ha avviato l’esame dell’offerta preliminare di opa del fondo americano Kkr.

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