(foto EPA)

editoriali

Da Lufthansa un nuovo modello per i cieli

Redazione

Più capitali, meno sindacati (e meno stato). Lezioni tedesche per Ita

Riparte il mercato degli aerei, dopo la paralisi del Covid. E la Lufthansa lancia un aumento di capitale chiedendo ai suoi azionisti privati 2,14 miliardi per restituire al governo tedesco i 9 miliardi di aiuti ricevuti durante la pandemia. Non dicono nulla queste due notizie ai sindacati e partiti italiani sintonizzati su Alitalia, Ita e dintorni? Cominciamo dalla seconda. Il gruppo Lufthansa che comprende anche Austrian, Swiss e Brussels Airlines (la ex compagnia di bandiera belga Sabena) ha già iniziato a restituire allo stato i soldi ottenuti nel giugno scorso in cambio dell’ipoteca sul 20 per cento della compagnia, e oltre a una riduzione di personale e flotta finché non tornerà l’utile l’ad Carsten Spohr ha annunciato la ricapitalizzazione che partirà domani. 

 

Settore aereo, la lezione di Lufthansa per Ita

 

Tuttavia gli autoridimensionamenti e i sacrifici del maggior gruppo europeo non incidono sulle stime del mercato dei jet commerciali, che prevede di uscire dalla crisi con nuovi ordini. A smuovere le acque è stata una diatriba tra Boeing e Michael O’Leary, boss di Ryanair, su una commessa di 737 Max 10, un apparecchio che prima della pandemia era stato messo sotto la lente e sottoposto a una riprogettazione dopo due gravi incidenti. Ryanair come nel suo stile preme per avere un maxi-sconto, ma anche in previsione di tornare a riempire i propri voli low cost “almeno entro il 2026”. La Boeing ha da poco ricevuto un ordine di 150 apparecchi dalla United Airlines, mentre nei primi mesi del 2021 le commesse dell’azienda americana e della rivale europea Airbus sono state per 902 aerei, rispetto alle 672 di tutto il 2020. L’Europa si sta muovendo in ritardo rispetto al resto del mondo e Ryanair è per ora un’eccezione assieme a Jet2, la low cost di British Airways, che ha ordinato alcuni Airbus. Gli stessi tagli di Lufthansa dicono che il ritorno alla normalità sarà lento, ma che ci sarà, ma dice anche che le compagnie puntano a volare con le loro ali, anziché con i portafogli dei contribuenti. L’esatto contrario del film offerto dalla (ex) Alitalia e da Ita.

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