Alessandro Paris/Lapresse

Editoriali

Caffè più Coca-Cola

Redazione

L’intesa con Vergnano, modello per chi mira a mercati altrimenti irraggiungibili

I Vergnano sono alla quarta generazione dall’avvio dello storico marchio familiare del caffè. Hanno 140 anni di storia aziendale alle spalle. Ora provano a guardare avanti e a dare un esempio interessante per tutta l’imprenditoria italiana. Perché, invece di scostare con gesto infastidito le bottigliette della nota bevanda gassata, vanno a ragionare di sviluppo e di business proprio con i giganti di Coca-Cola Hbc e cioè con chi imbottiglia e distribuisce in 26 paesi i prodotti della multinazionale di Atlanta.

 

Lasciate stare i soliti cliché sui marchi italiani che finiscono all’estero e sulla rapacità dei grandissimi gruppi mondiali rispetto alle aziende piccole o medie. Il caso è proprio l’opposto. Perché l’accordo prevede l’ingresso dei nuovi soci al 30 per cento con il mantenimento di Carolina, Enrico e Pietro Vergnano nel cda e alla guida dell’azienda. L’acquisto del 30 per cento punta a rafforzare gli investimenti. E ne serviranno, perché grazie all’integrazione con Coca-Cola Hbc per Vergnano si aprono prospettive in mercati finora irraggiungibili e con una delle più potenti macchine distributive alle spalle.

 

E’ una lezione per i tanti marchi pieni di qualità ma poveri di risultati che ingombrano il panorama dell’agroalimentare italiano e lo ingolfano di frustrazioni imprenditoriali. Aziende che sanno di avere ottimi prodotti, ma che non riescono a portarli ai consumatori, soprattutto a quelli fuori dai confini. Ai Vergnano il compito di concentrarsi per mantenere il livello qualitativo del prodotto. Negli ultimi anni il loro caffè era stato uno dei marchi più coccolati nella galassia Eataly. Sì, proprio la catena italiana di distribuzione di alta qualità nella quale non troverete mai, perché bandita, una bottiglietta di Coca-Cola, semmai qualche tentativo di concorrenza gassata e zuccherata e però autarchica. Un bel salto, fuori dal recinto protetto e verso mercati ben più promettenti.

 

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