Il premier Mario Draghi con la presidente dell'Unione europea Ursula von der Leyen durante il Social summit in Portogallo (Ansa) 

Editoriali

Rimbalzone in arrivo

Redazione

Le banche d’affari scommettono su Ue e Italia. Chance da non perdere

Per Morgan Stanley la ripresa spinta dal piano europeo di aiuti e prestiti Next Generation Eu sarà più forte delle stime di Bruxelles e dei governi. Lo stesso ottimismo professano altri analisti in passato molto severi tra i quali quelli di Standard & Poor’s. Questi ultimi sostengono che “mentre la Ue prevede per ogni euro investito un aumento di pil del 40 per cento, il potenziale di crescita è di almeno uno a uno, il cento per cento”. Con il piano diviso tra sussidi e prestiti a tasso ridotto, il solo impatto dei primi produrrà un aumento di crescita tra l’1,5 ed il 4,1 per cento, oltre all’effetto rimbalzo, cioè il mero recupero di produzione e consumi persi durante la pandemia. Secondo Morgan Stanley l’aumento sarà per la media Ue di 3,5 punti, che dovrebbe appunto sommarsi al risveglio dell’economia per forza propria: “Autorità comunitarie e governi sottostimano l’effetto moltiplicatore dei fondi, preferendo attenersi a criteri contabili” dice, in sintonia con il Fmi che ovviamente aggiunge che “molto dipenderà dalle riforme”.

 

L’esempio più citato è la Grecia, che stima un aumento del pil del 7 per cento entro il 2026, previsione che Morgan Stanley corregge al 12 e S&P addirittura al 18. Ma anche per l’Italia la banca americana ha rilasciato il 29 aprile un report lusinghiero, partendo dal presupposto che la parte di risorse destinate al nostro paese  è la più consistente di tutte. Scrive MS: “Il piano italiano mira a finanziare nuovi investimenti con un alto rendimento a lungo termine: infrastrutture a impronta verde o digitale. Pensiamo che i maggiori investimenti pubblici possano attirare investimenti privati e favorire i consumi, soprattutto se il governo realizzerà riforme per snellire la burocrazia e a rendere l’Italia più business-friendly. Consideriamo conservativa la stima governativa di un pil in crescita del 3,6. per cento entro il 2026, rispetto alle nostre previsioni”. Per Morgan Stanley l’effetto moltiplicatore previsto intorno al 30 per cento sarà tra il 40 e il 60. Il che porta a raddoppiare le stime di crescita. Sempre, certo, che l’occasione non venga sprecata.

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