Maggiore capienza e subappalti. Idee per sbloccare il nodo trasporti e tornare a scuola
Mancano due settimane alla riapertura delle aule ma ancora non si conosce il limite di passeggeri a bordo. “Si equipari il trasporto locale a quello aereo”, ci dice Gibelli (Asstra)
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Tutti a scuola
Undici milioni e mezzo di persone pronte a riversarsi sui bus, i tram e le metropolitane delle città italiane a partire da settembre sono uno spauracchio per la riapertura delle scuole. E difatti il nodo trasporti, dopo che la Conferenza unificata stato-regioni-province ha approvato le linee guida avanzate dall'Istituto superiore di sanità per la gestione dei focolai Covid nelle scuole, resta la principale incognita attorno alla quale una quadra deve ancora essere trovata, a due settimane dal ritorno in aula. “Avevamo chiesto di pensarci per tempo, a partire da giugno. E' ovvio che affrontare questa catena di confronto tra competenze statali, regionali e delle autorità di bacino adesso rende la questione complessa alla radice”, dice al Foglio Andrea Gibelli, presidente di Asstra, associazione che rappresenta 150 aziende del trasporto pubblico locale.
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