Bene sulle infrastrutture, ma all’Italia servono visione e concretezza. "Troppi decreti che restano senza attuazione. Con bonus e sussidi non si va avanti". Parlano Mondini, Gay e Vescovi
Roma. Per il governo il punto più caldo dei rapporti tesi con le imprese è la Liguria, non solo per il ponte Morandi ma soprattutto per la paralisi della rete autostradale, dovuta a una nuova procedura di controllo delle gallerie. Una situazione talmente critica da spingere il governatore Giovanni Toti a minacciare una richiesta di risarcimento danni al governo. “Chi non vive sul territorio non ha idea della gravità della situazione: non arrivano rifornimenti alle imprese, il turismo è in ginocchio, il porto rischia di perdere clienti e la Liguria credibilità – dice al Foglio il presidente di Confindustria Genova Giovanni Mondini –. Per le aziende i danni possono essere superiori al crollo del ponte Morandi”. Il caos è dovuto a un nuovo protocollo per verificare la sicurezza delle gallerie. “L’intento è giustissimo, ma la procedura è folle. E’ stata cambiata all’improvviso, a fine maggio, e non consente alcuna programmazione, sono settimane che si va avanti così. Se si introduce un nuovo metodo e si vede che non funziona bisogna fermarsi e ragionare”.
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