Sergio Mattarella (foto LaPresse)

Lo stato non basta: Mattarella ricorda a tutti che senza il mercato non si riparte

Mariarosaria Marchesano

Nel messaggio inviato al presidente della Consob per l’incontro annuale con la comunità finanziaria, il presidente della Repubblica ha detto che imprese e Borsa possono aiutare la ripresa del paese

Milano. Ci voleva il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per ricordare quanto sia importante il ruolo che può svolgere il mercato per la ripresa del paese. In una fase in cui si invoca da più parti il ruolo dello stato, quasi fosse l’unico a doversi assumere la responsabilità e il peso di portare l’Italia fuori dall’emergenza, è arrivato dal Colle un messaggio inatteso che - e non è la prima volta - ristabilisce un equilibrio.

 

Nell’intervento inviato al presidente della Consob, Paolo Savona, in occasione dell’incontro annuale con la comunità finanziaria, Mattarella ha detto che “il ruolo del mercato è centrale per la ripresa del paese che ha subìto una crisi senza precedenti, con gravi effetti economici e sociali, e conseguenze ancora difficili da valutare”. Il capo dello stato ha ricordato che il virus “ha avuto forti ripercussioni finanziarie, con un sensibile aumento della volatilità” e che le “misure adottate dalle autorità, a partire da quelle monetarie, sono state determinanti per contrastare le tensioni sui mercati”.

 

E guardando al futuro, il presidente della Repubblica si è fatto interprete di quella che oggi è l’esigenza più sentita, ma spesso inascoltata, di sostegno della parte produttiva del paese, le imprese, favorendone, come ha auspicato, “il rafforzamento patrimoniale e la crescita dimensionale”. Nell’intervento non è mancata la Borsa di Milano, che “può svolgere un ruolo significativo nella ripartenza del paese, nel quadro europeo di completamento del mercato dei capitali”, un passaggio particolarmente significativo in un momento in cui si vociferano di trattative in corso per un ritorno in Italia della società che gestisce il listino milanese. 

  

Nel complesso, dunque, quello di Mattarella è suonato come un monito a non dimenticare che lo stato con i suoi aiuti può arrivare fino a un certo punto nel rimettere in piedi l’Italia e che il motore propulsivo resta un sano funzionamento del mercato che va facilitato e non ostacolato.