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Il paradosso del “caso” Pop. Sondrio

Redazione

La banca vale di più in prospettiva della trasformazione in spa a cui si oppone

Il salto in Borsa (più 12 per cento in due giorni) la dice lunga sulla reazione degli investitori di fronte alla prospettiva che la Banca Popolare di Sondrio diventi una società per azioni con una governance allineata agli standard di mercato. Il parere espresso dall’avvocato generale della Corte di Giustizia europea, Gerard Hogan, secondo cui la riforma delle banche popolari del 2015 varata dal governo Renzi non vìola il diritto dell’Unione europea, sta spingendo verso l’alto il valore delle azioni della banca valtellinese che si è sempre opposta alla trasformazione in società per azioni e per questo alcuni suoi soci sono ricorsi in tutte le sedi istituzionali possibili.

 

 

Il paradosso è che l’ostinazione della banca guidata da Mario Pedranzini a restare una cooperativa, pur nella convinzione di agire nella tutela di un’identità territoriale, ha finora penalizzato il valore di Borsa della Sondrio impoverendo i suoi azionisti. Il prezzo delle azioni, infatti, si è praticamente dimezzato dall’estate 2018, da quando cioè il Consiglio di stato ha chiamato in causa la Corte di giustizia europea, dopo che la Corte costituzionale aveva già fugato ogni dubbio sulla legittimità della riforma delle popolari. Così le ragioni di difesa a tutti i costi del modello cooperativistico si sono contrapposte all’interesse – in capo agli stessi soggetti – di veder crescere il valore di mercato della banca.

 

 

Ora, il parere dell’avvocato generale è rilevante perché fornisce un indirizzo su quella che potrebbe essere la decisione (vincolante e definitiva) della Corte di giustizia attesa entro l’estate. Se, infatti, la Corte confermasse l’orientamento di Hogan, la Pop. di Sondrio sarebbe obbligata a convocare l’assemblea dei soci per diventare spa entro la fine di quest’anno come previsto dal decreto Milleproroghe del 2018. Dopo la crisi della Pop. di Bari, la posizione della Sondrio – che di recente ha inasprito il conflitto con il fondo britannico Amber rigettando la richiesta di diventare socio – corre il rischio di un pericoloso isolamento se si considera che la Bce, da cui è vigilata, non può avallare che una banca dell’Unione si disallinei dalle decisioni della Corte di giustizia.

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