Spread a quota 100
Il differenziale scenderà a fine 2020 se non ci saranno scossoni politici. L’analisi di Giani (Citi)
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Il fiasco di Di Maio sulla Libia, visto dalla stampa estera
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Il paradosso di un bilancio primario da record
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E' ora di un patto sull'energia
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“Anche la Germania va male”, dicevano i sovranisti. La realtà è un'altra
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Da nord a sud, le imprese nella trappola dell'incertezza
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La Bce “verde” di Lagarde rischia di dividere (ancora) il board
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Evitata la “tassa Salvini”
Milano. “Le tensioni in medio oriente, anche se dovessero continuare, non avranno particolari ripercussioni sull’economia europea, che è stata, invece, oggettivamente indebolita dalla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. La politica americana nei confronti della Cina ha colpito indirettamente l’area euro, in particolar modo la Germania. E adesso, seppure la produzione industriale tedesca è aumentata a novembre, non ci sono chiari segnali chiari che il peggio sia alle spalle. In questo contesto l’Italia, paga l’ulteriore scotto legato all’incertezza politica e alla prospettiva che al governo possa tornare una forza antieuropeista come la Lega di Matteo Salvini. Ma se posso dirla tutta, mi pare un’ipotesi poco probabile, almeno per quest’anno”. Giada Giani, economista di Citi specializzata sull’Europa, è appena rientrata in Italia dopo 15 anni di lavoro a Londra, città che non rimpiange, un po’ per il caos Brexit e un po’ perché il quartier generale della banca d’affari americana si trova in una delle strade più belle e caratteristiche del centro storico di Milano, e Canary Wharf, con i suoi grattacieli, sembra davvero lontana.
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