Ambientalisti con le batterie scariche
Il Portogallo ha un sogno europeo per il litio, ma deve prima superare le forti resistenze dei soliti catastrofisti
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Milano. In Portogallo è scoppiata la “febbre da litio”, la smania di rendere concreta la promessa fatta dal governo già nel 2018 di diventare un centro imprescindibile per l’estrazione e la vendita di questo metallo che è diventato decisivo per la durata delle batterie: non soltanto dei nostri smartphone ovviamente, ma soprattutto delle batterie delle automobili elettriche. Il progetto continua a slittare perché manca una legge che stabilisca gli standard ambientali necessari per avviarlo, e come ha scritto il Financial Times si stanno scontrando due visioni diverse per la salvaguardia dell’ambiente. E’ un conflitto che si presenta e si presenterà con sempre maggiore frequenza: l’innovazione permette di salvare il pianeta o è destinata a sfruttare tutte le risorse finché ci sono per poi consegnarci a un declino irreversibile, e caldissimo? Siamo sempre qui: catastrofisti da una parte, eco-ottimisti dall’altra.
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- Paola Peduzzi
Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi