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La Consob s'è desta sul caso Di Maio-Atlantia

Maria Carla Sicilia

C'è l'ipotesi di abuso di mercato sulle dichiarazioni del vicepremier a proposito della società che controlla Autostrade per l'Italia. Savona apre un fascicolo 

A quasi tre settimane dalle dichiarazioni a mercati aperti di Luigi Di Maio contro Atlantia, la Consob ha fatto sapere di avere aperto un fascicolo per verificare gli impatti delle accuse sul titolo della società quotata. La notizia è stata resa nota dalla parlamentare del Partito democratico Raffaella Paita, che, spinta dal silenzio dell'Autorità di vigilanza, nei giorni scorsi aveva chiesto di conoscere quali provvedimenti fossero stati presi. Su Twitter, Paita ha pubblicato la lettera firmata da Paolo Savona in risposta alla sua richiesta, datata 15 luglio, in cui si legge che "la Consob, in seguito alle recenti dichiarazioni del vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio e di alcuni esponenti del governo su Atlantia spa e sulla possibile revoca delle concessioni alla società controllata Autostrade per l'Italia ha avviato, entro i limiti e la segretezza previsti dalle leggi, i necessari approfondimenti amministrativi per ricostruire analiticamente il contesto informativo, verificarne la correttezza e il conseguente impatto sul regolare funzionamento e sull'integrità del mercato. I competenti uffici stanno seguendo l'istruttoria relativa all'emittente quotato Atlantia al fine di acquisire ogni elemento utile per le indagini su possibili ipotesi di abusi di mercato".

     

    

Dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, quasi un anno fa, gli attacchi del governo contro Autostrade per l'Italia (Aspi) e la società che la controlla, Atlantia, sono stati frequenti. Gli ultimi, sotto la lente della Consob, sono dello scorso 27 giugno, durante le registrazioni della puntata di Porta a Porta, quando a mercati aperti il vicepremier del Movimento 5 stelle ha detto che in caso di revoca della concessione autostradale Atlantia sarebbe "decotta", anticipando di fatto un provvedimento amministrativo che non esiste ancora, le cui verifiche di fattibilità sono ancora in corso. "Quando il governo revocherà coerentemente le concessioni – ha detto Di Maio riferendosi ad Aspi, controllata di Atlantia ma giuridicamente separata – le azioni di Atlantia perderanno in Borsa e l'azienda sarà in difficoltà. Se la mettiamo in Alitalia, si trascina a picco anche Alitalia". Il commento del vicepremier sulla questione non ha influito sulle decisioni del cda di Ferrovie dello Stato, che lunedì ha scelto proprio il gruppo controllato dalla famiglia Benetton come quarto socio – non ancora vincolato – per la cordata incaricata di rilanciare la compagnia aerea. Atlantia ha invece denunciato subito la gravità delle parole del ministro, che "perturbano l'andamento del titolo in Borsa" e "determinano gravi danni reputazionali per la società", che tra i soci di minoranza ha anche investitori istituzionali e migliaia di risparmiatori. 

          

Il titolo di Atlantia ha poi subìto un ribasso qualche giorno dopo, quando il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha anticipato stralci di una relazione tecnica sul crollo del ponte Morandi attribuendo ad Atlantia la responsabilità di "gravi inadempimenti", mentre a riguardo c'è ancora un'indagine in corso. La Consob dovrà quindi verificare se il titolo di Atlantia sia stato turbato dalle dichiarazioni degli esponenti del governo e se ci sono gli elementi per determinare un possibile abuso di mercato. A vigilare su tutto ciò, l'ex ministro degli Affari europei del governo gialloverde Paolo Savona.