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Occupazione a due velocità, i dati Ocse e Istat a confronto

Mariarosaria Marchesano

Per l'Organizzazione internazionale la percentuale dei senza lavoro è stabile al 10,2 per cento. Piazza Affari positiva grazie all'esito dell'asta dei btp che ha visto rendimenti in calo. Frena ancora la produzione industriale in Europa

Milano. Giornata di dati macro per i mercati, mentre in Italia aumentano sia i timori per una procedura d'infrazione sia per le tensioni nella maggioranza a causa delle divergenze sulla flat tax. Il vice premier, Luigi Di Maio, però, ha escluso rimpasti di governo in un'intervista al Corriere della Sera. Le Borse europee sono tutte in rialzo in tarda mattinata, nonostante la nuova frenata fatta registrare dalla produzione industriale nell'Eurozona, con Piazza Affari in progresso dello 0,7 per cento grazie soprattutto all'esito positivo dell'asta di Btp da 6,5 miliardi collocata dal Tesoro con rendimenti in discesa. 

 

E sull'occupazione in Italia emerge un quadro a due velocità incrociando fonti diverse. Secondo l'Ocse, nel nostro paese la percentuale dei senza lavoro è rimasta stabile ad aprile al 10,2 per cento, confermandosi uno dei livelli più elevati dei paesi avanzati, mentre la disoccupazione nell'area Ocse è calata, anche se di poco, al 5,2 per cento (-0,1 per cento rispetto al mese precedente). Al dato Ocse fa da contraltare il miglioramento registrato dall'Istat, secondo cui sempre nel mese di aprile la percentuale dei senza lavoro è scesa al 10,4 per cento con una variazione negativa su base mensile dello 0,2 per cento e dello 0,4 per cento rispetto al 2018. Nell'andamento tendenziale, l'istituto di statistica segnala un aumento di 144 mila occupati (+0,6 per cento rispetto allo scorso anno), grazie sia ai dipendenti che agli indipendenti. Alla crescita dell'occupazione nel centro-nord Italia si contrappone la diminuzione nel Mezzogiorno (-0,6 per cento).

 

Altro dato importante della giornata è la produzione industriale in Europa che continua ad andare male, anche se un po' meno del previsto, confermando un quadro di rallentamento economico con lievi differenze a seconda che si consideri l'Eurozona oppure l'area dell'Unione europea estesa ai 28 stati membri. Secondo l'Eurostat ad aprile di quest'anno la produzione è diminuita dello 0,5 per cento nell'area dell'euro rispetto a marzo e dello 0,4 per cento su base annua. Nell'Ue, il dato è sceso dello 0,7 per cento rispetto a marzo dello 0,1 per cento su base annua. Il peggioramento è dunque persistente e questo avalla le aspettative di chi ritiene che possa aprire la strada a un ulteriore allentamento monetario da parte della Bce.