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Molise über alles

Redazione

Così la piccola regione sconfessa l’utopia generazionale di quota 100

Il Molise, regione con Sanità commissariata, ha emesso un avviso di ricerca per “medici specialisti in quiescenza”, cioè in pensione. Questo dopo che l’ospedale Cardarelli di Campobasso ha denunciato “gravissime difficoltà di personale medico in dotazione”. La penultima regione italiana per abitanti, quindi per fabbisogno di personale nei servizi pubblici, non ha in assoluto i maggiori vuoti di specialisti: in base all’indagine 2019 di Anaao Assomed gliene mancano 93 rispetto ai 1.556 della Sicilia, ai 1.540 della Lombardia, ai 1.351 della Toscana. Ma ha il record europeo di disoccupazione di maggior durata: il 71,8 per cento di chi non ha lavoro non riesce a trovarlo. Mentre la disoccupazione giovanile è al 47 per cento, un terzo oltre la media nazionale. Con questi presupposti parrebbe facile salutare quota 100 come la soluzione sia per gli assistiti sia per i giovani medici (molisani e non) in attesa di posto. Se però fossero vere le promesse del governo e della Lega: per ogni pensionato anticipato più lavoro per i giovani; nella misura di due o tre a uno nel settore pubblico. Ma ecco che cosa avviene nel mondo reale: si richiamano medici in pensione, i ragazzi restano a spasso. La mancanza di medici specialisti non è di oggi, ne mancano 10 mila e con questi ritmi si arriverà a 16.700 tra sei anni. Molti individuano la causa nel numero chiuso a Medicina; ma se si guarda ai partecipanti ai concorsi di specializzazione dopo almeno sei anni di università, è evidente che l’imbuto è lì: nel 2018 sono stati 16 mila per 7 mila borse di studio; dopodiché c’è da trovare un contratto in ospedale. I medici ospedalieri per anni si sono comportati da baroni bloccando i giovani. Ora anziché spendere 20 miliardi in tre anni per quota 100, investendone appena un quinto per le specializzazioni (discorso che non vale solo per la medicina), sarebbe stato logico porre lo stop a 67 anni con deroghe per i grandi talenti. Il governo ha invece dato il premio agli anziani contrabbandandolo come ricambio generazionale. Il risultato eccolo: pensionati richiamati per tappare i buchi, con doppia remunerazione, e giovani in sala di attesa.