Luigi Di Maio (foto LaPresse)

E' partito l'assalto del M5s alle autorità indipendenti

Redazione

Consob e Banca d’Italia. Il governo prova a sostituirsi al Governatore e al Consiglio superiore a tutela dell’autonomia e indipendenza della Banca centrale. Ecco servito il "Cambiamento"

Cambiare i vertici, azzerarli se necessario, serve anche a mandare un messaggio ai risparmiatori traditi”. Così, con un post sul Sacro Blog, il M5s conferma la linea sulla Banca d’Italia: mandare via chiunque, anche senza una specifica motivazione soggettiva. Solo per “mandare un messaggio”. A chi? Agli azionisti e obbligazionisti azzerati delle banche saltate per aria, a cui in campagna elettorale è stata promessa la restituzione automatica e integrale dell’investimento, anche se non è legalmente possibile. Si tratta quindi di un’altra “megavendetta”, come quella già annunciata da Rocco Casalino e messa in pratica contro i dirigenti del Mef, contro i tecnici che non trovano i soldi o non attuano le promesse irrealizzabili della politica. Adesso tocca a Luigi Federico Signorini, solo perché il suo mandato nel direttorio come vicedirettore generale di Via Nazionale è in scadenza, ma poteva capitare a chiunque: colpirne uno per educarne cento. Su questo punto, il M5s è incredibilmente più esplicito, senza alcun rispetto per la legge e la buona educazione istituzionale: “D’altra parte quello che vogliamo, come Governo del Cambiamento, è solo di esprimerci sui nomi dei vertici di Banca d’Italia e Consob”. E ancora: “Abbiamo già espresso la nostra preferenza per Consob, indicando una persona di innegabile competenza come Paolo Savona. E’ il turno di Banca d’Italia”. Non si sa se in un’affermazione del genere prevalga più l’ignoranza o la spregiudicatezza, perché al governo non tocca indicare i nomi del direttorio della Banca d’Italia, quello è un compito che per legge spetta al governatore e al Consiglio superiore a tutela dell’autonomia e indipendenza della Banca centrale. Ma il livello di sgrammaticatura istituzionale si era già visto con il caso citato di Consob, dove il governo non si è limitato a mettere al vertice dell’Autorità di vigilanza il ministro Savona (alla faccia dell’indipendenza), ma ha addirittura parlato di un ticket con Minenna nel ruolo di segretario generale (una nomina che spetta alla Commissione, nella sua autonomia, e non al governo). Altro che autorità indipendenti: se potesse questo governo nominerebbe anche autisti e uscieri. E’ questo il cambiamento.

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