Foto LaPresse

Cala l'inflazione in Europa. Le Borse si interrogano su un intervento della Bce

Mariarosaria Marchesano

Le pressioni ribassiste sui prezzi al consumo fanno allontanare il target del 2 per cento. Listini europei deboli e a Piazza Affari StMicroelettroncis soffre per Apple

Milano. Borse europee negative in avvio di seduta, con gli investitori attenti all'evoluzione della vicenda Brexit, ma anche alla frenata dell'inflazione a dicembre nell'area euro che potrebbe aprire nuovi scenari di politica monetaria. Dopo aver incassato il no all'accordo raggiunto con l'Ue lo scorso novembre dalla Camera dei Comuni, il premier inglese Theresa May tira un sospiro di sollievo, salvandosi dalla mozione di sfiducia presentata dal leader laburista Jeremy Corbyn. Mancano poco più di 70 giorni alla data prevista per l’uscita del Regno Unito dall'Unione europea ed è difficile al momento comprendere come evolverà il programma sulla Brexit. Per questo, secondo un'analisi di Allianz Global Investors, "è sempre più realistica la prospettiva di una dilazione della scadenza del 29 marzo, anche se la questione principale è su quali basi l’Ue accetti questa dilazione". Positiva ieri sera la chiusura di Wall Street, mentre Tokyo ha registrato una piccola perdita nel finale. Dal Beige Book della Fed, inoltre, è emerso che l'economia a stelle e strisce resta "solida" anche se emergono alcuni segnali di debolezza. Le vendite sui listini del Vecchio Continente si concentrano su Francoforte e Parigi, sottotono Londra e Piazza Affari con ribassi più contenuti.

        

Intanto, le pressioni ribassiste sui prezzi al consumo (l'Eurostat ha confermato che il tasso annuale a dicembre in area euro è stato dell'1,6 per cento rispetto all'1,9 per cento del mese precedente) allontanano l'inflazione dal target del 2 per cento previsto dalla Bce. E le cause potrebbero essere imputabili alla fine del programma di allentamento quantitativo dell’istituto centrale europeo. Non è un caso che nei scorsi giorni il numero uno della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, abbia parlato di un rallentamento dell’economia europea più marcato delle attese, non escludendo neanche ulteriori ribassi, scenario che potrebbe portare i regolatori a pensare a nuovi stimoli monetari per ravvivare la crescita dei prezzi al consumo, che dal picco di ottobre 2018 hanno iniziato un movimento discendente. Comunque, il ritorno in campo delle banche centrali è un'opzione che viene contemplata ad ampio spettro in queste settimane nelle analisi degli operatori di mercato e potrebbe essere per questo che, da inizio anno, i listini stanno conoscendo, salvo eccezioni, un fase rialzista.

     

Sulla piazza milanese tornano a soffrire le banche dopo un report negativo di Societè generale sul settore. Sul fronte Carige  (titolo sospeso), la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, in un'intervista al Sole24ore, ha detto di aver "preso nota del decreto legge del governo Conte e siamo in contatto con le autorità italiane. Una volta che verrà deciso un programma di emissioni obbligazionarie garantite dallo Stato valuteremo la proposta". Mentre non ha voluto rilasciare commenti sulla situazione di Mps. Sempre a Piazza Affari si registra il caso del produttore di semiconduttori italo-francese Stmicroelectronics, che accusa forti perdite (peggiore performance del listino) penalizzato dalle indicazioni deludenti per il 2019 annunciate dalla concorrente Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (Tsmc), uno dei principali fornitori di Apple che nelle scorse settimane ha lanciato un warning sui conti a causa del calo della vendite degli iPhone. Il gruppo di Taiwan ha comunicato di avere chiuso il quarto trimestre 2018 con numeri in linea con le attese, ma per il primo trimestre 2019 l'azienda stima ricavi  inferiori al consensus di mercato. "La guidance riflette a nostro avviso la riduzione degli ordini da parte di Apple e una riduzione degli shipments per il settore delle cripto valute", hanno commentato gli esperti di Equita.

Di più su questi argomenti: