La marcia del Movimento cinque stelle a favore del reddito di cittadinanza nel 2017 (Foto LaPresse)

Arabesco di cittadinanza

Redazione

Tra requisiti e obblighi burocratici il reddito a 5 stelle è una tediosa trafila

Era ottobre quando il sottosegretario all’Economia, Laura Castelli, dalla manifestazione nazionale del Movimento cinque stelle a Roma diceva che “lo stato ti prende per mano, ti accompagna, ti ridà dignità” perché “non sarà il cittadino a dovere vagare” e chiedere se ha diritto al reddito di cittadinanza: è “lo stato a venire da voi”. Doveva quindi essere una procedura semplice, come ordinare una pizza a domicilio.

 

Invece, a leggere una bozza della misura, le incombenze sono molte. A fronte di circa 1,8 milioni di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà, la platea con i requisiti per accedere a reddito e pensione di cittadinanza, riferisce l’Ansa, sarebbe di circa 1 milione e 375 mila nuclei famigliari, compresi quelli di stranieri se residenti da almeno cinque anni e in possesso di permesso di soggiorno. Andrebbe – a partire da aprile – ai nuclei famigliari con Isee complessivo entro i 9.360 euro o 6 mila euro di reddito famigliare e saranno i componenti della famiglia, oltre al richiedente, a dovere rispettare dei requisiti e degli obblighi. Per accedere nessun componente della famiglia deve essersi dimesso volontariamente, il patrimonio immobiliare eventualmente in possesso non deve superare i 30 mila euro (un box auto?) oltre alla prima casa, nessuno deve essere intestatario di auto immatricolate nei sei mesi precedenti alla domanda o di grossa cilindrata (sopra i 1.600 cc, ovvero un’utilitaria), moto 250 cc e barche.

 

Bisogna “accettare almeno una di tre offerte di lavoro congrue”, fare “otto ore settimanali” di lavoro per progetti “gestiti dai comuni, in ambito culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo, di tutela dei beni comuni”, e poi consultare “periodicamente l’apposita piattaforma digitale” per cercare lavoro (due ore al dì), “essere avviato a corsi di formazione e riqualificazione professionale”, avere “colloqui psicoattitudinali ed eventuali prove di selezione finalizzate all’assunzione”. Poi scaricare l’app del Mississippi e parlare col navigator. Pena: la perdita del sussidio e in caso di dichiarazioni infedeli fino a sei anni di carcere. La misura bandiera del M5s doveva essere una procedura semplice, ma è il trionfo della burocrazia e, forse, neppure così conveniente.