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"La fiducia dei consumatori è cresciuta, ma durerà poco". Parla il signor Conad

Mariarosaria Marchesano

I dati Nielsen sui consumi sono positivi nell'ultimo trimestre, ma non tengono conto di alcuni fattori. Francesco Pugliese ci spiega quali 

In cima alle preoccupazioni degli italiani c'è il posto di lavoro, al secondo l'andamento dell'economia nazionale e al terzo la salute. Lo dice Nielsen, che ha pubblicato i dati sul terzo trimestre del 2018, che indicano un aumento della fiducia dei consumatori rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Quest'ultimo dato, però, va letto in controluce. Come ricorda al Foglio Francesco Pugliese, amministratore delegato del gruppo Conad, che oggi a Milano ha presentato i conti del 2018, la fiducia dei consumatori italiani, seppure salita a 69 punti dai precedenti 62, “è di almeno 20 punti punti inferiore alla media europea e di quasi 40 punti più bassa della media mondiale”. Inoltre, Pugliese fa notare che la rilevazione Nielsen si riferisce al periodo estivo in cui tradizionalmente prevale l'ottimismo, ma va tenuto conto del fatto che il quadro è peggiorato a partire dallo scorso autunno.

  

“Abbiamo un dato oggettivo e aggregato su cui ragionare: nei primi 10 mesi del 2018, i consumi, intesi come decisioni di acquisto e non come sentiment, sono calati dello 0,9 per cento rispetto al 2017. Vuol dire che c'è il timore di una battuta d'arresto congiunturale su cui ha inciso il clima di incertezza politica – dice – Del resto, se una persona è preoccupata che la rata del proprio mutuo possa aumentare a causa dello spread o che il contratto di lavoro non venga rinnovato, è chiaro che tende a risparmiare di più e a spendere meno”. In questo contesto, comunque, il gruppo Conad, che ha affidato a Gabriele Salvatores la regia del suo ultimo spot che andrà in onda a Natale, ha incrementato del 3 per cento nel 2018 il giro d'affari raggiungendo 13,4 miliardi di euro. “Cresciamo cercando di tutelare il potere di acquisto degli italiani – prosegue – Abbiamo tenuto conto del fatto che negli ultimi tempi è cambiato il modo di fare la spesa. Riempire una tantum il carrello di prodotti in offerta non va più di moda. Le persone vogliono trovare una convenienza continuativa sui prezzi e preferiscono diluire gli acquisti andando anche tre volte alla settimana al supermercato perché così tengono sotto controllo il budget”. E mentre si spinge il carrello molto spesso si pensa al lavoro e non sempre i pensieri sono confortanti, come confermano le rilevazioni Nielsen.

“L'occupazione è un tema rilevante per la ripresa del paese e dovrebbe avere il sostegno del governo, che invece paventa le chiusure domenicali, una norma che peserebbe ulteriormente sui consumi privando i cittadini di un servizio utile”, prosegue l'amministratore delegato di Conad, il quale rivela di avere commissionato un sondaggio a una società specializzata che ha utilizzato un campione di 7.500 soggetti. Risultato? “Il 70 per cento dei cittadini si è dichiarato favorevole alle aperture domenicali. Chiaramente si può discutere di alcune festività nazionali e religiose ma su questo esiste una proposta di legge che non è stata presa in considerazione”. In generale, Pugliese trova l'approccio di questo governo contraddittorio e poco focalizzato a rimettere in moto l'economia. “Faccio un esempio, si danno gli incentivi per le auto elettriche ma poi non si rimuovono gli ostacoli burocratici che impediscono a un gruppo come il nostro di attivare 150 postazioni di ricarica presso i centri commerciali. Ne abbiamo istallate 54 grazie a un protocollo con Enel, ma le altre sono in attesa di autorizzazione. Un altro esempio? In tema di sicurezza alimentare ci sono interventi da parte di ben cinque ministeri. Per non parlare dei controlli che vengono esercitati da 27 organismi istituzionali diversi che si aggiungono a quelli messi in atto dalle catene distributive”.