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Perché il “mattone” non può più essere antiquato

Jacopo Palermo*

Il sistema delle costruzioni produce oltre il 20 per cento del pil italiano e il 12 per cento dell’occupazione nazionale

Nel recente manifesto di Federcostruzioni sull’edificio 4.0 si legge che il sistema delle costruzioni, e i settori a esso collegati, realizzano un giro d’affari che supera i 400 miliardi di euro all’anno – oltre il 20 per cento del pil italiano – e danno lavoro a circa 2,6 milioni di persone – il 12 per cento dell’occupazione nazionale. Un settore dunque molto importante per la nostra economia e strategico per il futuro sviluppo del paese, ma anche un comparto, inutile nasconderlo, che ha attraversato un periodo difficile negli ultimi anni e che solo adesso intravede una lieve ripresa guidata in particolare dagli investimenti infrastrutturali pubblici e privati stimolati dalla legge finanziaria 2017 e dai fondi europei da un rinnovato interesse all’allocazione dei capitali da parte dei fondi del Real Estate.

 

Secondo il “Global Competiveness Report” nel 2017 l’Italia è al 34esimo posto su 140 paesi in termini di innovazione. Un paese moderatamente votato al progresso. Gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore costruzioni rimangono però ben al di sotto di quelli sostenuti invece da altri importanti settori come industria e servizi. E’ ora di accelerare: innovazione e cambiamento sono quindi le parole chiave che dovranno sostenere e accompagnare il processo di digitalizzazione in atto anche all’interno della filiera delle costruzioni che dovrà diventare digitale. La prospettiva dell’edificio 4.0 rappresenta una occasione di trasformazione essenziale per il settore, un’opportunità per uscire dalla crisi settoriale, per favorire crescita e occupazione, per migliorare la qualità del costruito e la qualità di vita di coloro che l’abitano o ne usufruiscono. Per questo puntare e investire nei processi di innovazione è fondamentale nella construction: introdurre nuove tecnologie all’interno dei cantieri, pianificare gli interventi con modalità digitali, utilizzare piattaforme all’avanguardia per migliorare qualità, sicurezza ed efficienza del cantiere, dare spazio ai giovani e alle loro idee sono elementi di crescita indispensabili.

 

Viviamo in un’epoca in cui la nuova tecnologia modifica rapidamente ogni aspetto della nostra vita, cambiando di continuo il modo in cui viviamo e in cui lavoriamo. E come in molti altri settori, anche nell’edilizia, le nuove frontiere 4.0 come la stampa 3D, i robot, i droni, le soluzioni cloud, e soprattutto la tecnologia Building Information Modeling (BIM), diventano fondamentali per velocizzare i processi costruttivi, contribuire all’incremento di professionisti specializzati nell’utilizzo delle nuove tecnologie e – non per ultimo – a ridurre i costi.

  

La modellazione in BIM dell’edificio costituisce un cambio di paradigma nell’industria: si passa dal semplice disegno al modello, in cui ogni elemento del fabbricato è un oggetto definito attraverso un vettore di caratteristiche – da quelle fisiche a quelle prestazionali, per finire a quelle documentali associate all’oggetto stesso – ed è in relazione con tutti gli altri elementi-oggetti. Gli appalti e i materiali rappresentano poi una grossa parte dei costi totali nel settore costruzioni: l’utilizzo delle piattaforme digitali aiuta a contenere questi costi e ridurne gli imprevisti, gli appalti elettronici consentono trasparenza negli affidamenti e competitività dei fornitori.

 

L’impiego di nuove applicazioni e di piattaforme digitali potrebbe portare nuovi investimenti nel settore e l’aumento dell’occupazione: basti pensare al tempo che il personale di cantiere dedica alla ricerca e al trasporto di materiali, alla pulizia, alla riorganizzazione del sito; qui la tecnologia potrebbe aiutare. Un software, per esempio, può essere utilizzato per gestire efficacemente la logistica e garantire che i materiali vengano consegnati al sito giusto nel tempo stabilito: in questo caso il lavoro di stoccaggio e di riorganizzazione del cantiere può essere ridotto al minimo con meno spostamenti tra cantieri, magazzini e fornitori, e meno tempo per la ricerca dei materiali. Noi di Impresa Percassi utilizziamo soluzioni digitali: per il procurement, la piattaforma di acquisti Bravosolution, un cloud per la condivisione in tempo reale delle informazioni e la gestione dei processi organizzativi, un piattaforma dedicata al controllo qualità in tempo reale in opera e, infine, per la produzione in ottica di filiera digitale la tecnologia BIM.

   

Negli Stati Uniti l’utilizzo del BIM è prassi fin dall’inizio degli anni 2000; in Europa solo nel 2014 una direttiva europea ne ha suggerito l’impiego nelle procedure di acquisizione di beni e servizi da parte della Pubblica amministrazione degli stati membri.  L’introduzione del  BIM ha generato diversi vantaggi per tutti gli attori della filiera: progettisti, imprese, produttori di componenti e software, gestori, e così via. Prerogativa della progettazione in BIM – che tra l’altro diventerà obbligatoria per tutti dal 2025 – è la semplificazione e l’univocità dell’informazione per tutti gli attori coinvolti nel processo produttivo. In effetti la sua adozione consente di migliorare tutte le fasi di progettazione: dalla definizione del modello alle attività di controllo, analizzando in modo dettagliato il sito, pianificando il lavoro in modo efficiente, diminuendo gli errori in fase progettuale, riducendo notevolmente i costi della commessa e controllandone accuratamente i tempi, rendendo più trasparente ed efficiente tutto il processo, coordinando al meglio le attività di sicurezza e monitorando gli eventuali rischi e interferenze. Inoltre, BIM permette di rendere disponibili nel tempo tutte le informazioni del modello consentendo una migliore gestione e manutenzione dell’opera nel corso del tempo. E’ grazie al BIM, per esempio, che il Comune di Milano è riuscito a uscire dalle secche che imprigionavano la ristrutturazione dello storico Teatro Lirico, chiuso dal 1999 e che sarà pronto a settembre.

 

Rubo una frase a Henry Ford: “C’è un vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti”. E così, se le aziende di ogni dimensione investiranno in questa direzione tutto il paese potrà beneficiare di una maggiore qualità, di crescita, sviluppo e innovazione.

 

*Jacopo Palermo è amministratore delegato di Impresa Percassi