L'ottimismo di Piazza Affari nel giorno degli stress test
Il rally di Wall Street e dei mercati asiatici, grazie ai rapporti più distesi tra Cina e Usa sul fronte commerciale, spingono al rialzo le Borse Ue. Milano spera nell'esito positivo della prova per le banche. Spread in discesa
Milano. E' bastata una telefonata per consolidare il buon umore Wall Street, che ieri sera ha chiuso la terza seduta di fila in rialzo e stamattina, insieme con il rally dei mercati asiatici, ha spinto in ascesa le Borse europee. L'annuncio, fatto tramite twitter dal presidente americano Donald Trump di un colloquio telefonico disteso con il presidente cinese Xi Jinping, ha dato sprint ai mercati che intravedono la possibilità di un disgelo nelle relazioni commerciali tra i due paesi. Piazza Affari afferra il trend rialzista e guadagna 1,4 per cento a metà mattinata in attesa dei primi risultati degli stress test sulle banche da parte dell'Eba. Coinvolti nella prova Intesa, Unicredit, Banco Bpm e Ubi. Nel complesso l'esito dovrebbe essere positivo anche se il test non è considerato da tutti esaustivo per sondare lo stato di salute degli istituti di credito e la loro resistenza a fronte di uno spread che da sei mesi mantiene livelli elevati (anche se negli ultimi giorni il differenziale si è ridotto e oggi viaggia intorno a 292 punti base con il rendimento dei titoli decennali al 3,3 per cento). Inoltre, le valutazioni dell'autorità di vigilanza europea si sono basate sui bilanci del 2017, che è stato un anno di svolta per il comparto bancario con l'alleggerimento della zavorra dei crediti deteriorati, il potenziamento del capitale e il recupero di margini di redditività. Ora bisognerà vedere in che modo le stesse banche stanno affrontando il 2018, ma il momento della verità è vicino in quanto martedì 6 novembre cominceranno le comunicazioni al mercato dei risultati del terzo trimestre, quello in cui sono cominciate le forti turbolenze sui mercati a causa dell'incertezza politica.
Monti: lo spread ancora troppo alto rispetto a Spagna e Portogallo
Intanto, la legge di Bilancio approvata il 15 ottobre dal Consiglio dei ministri ha cominciato il suo iter parlamentare con gravi incertezze sui conti – mancano le risorse per far partire da subito pensioni e reddito di cittadinanza – e con l'eco delle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha inviato una lettera al governo in cui lo invita a un dialogo costruttivo con l'Unione europea con Bruxelles e a mettere il nostro paese al riparo da una bufera finanziaria. "Il Presidente Mattarella non poteva essere più efficace nell'inviare un messaggio ai sovranisti di considerare al primo posto l'Italia nelle lore scelte", ha commentato il senatore a vita Mario Monti in un'intervista stamattina a Radio24. Quanto allo spread, in discesa, l'ex premier ha detto che "è una buona notizia il fatto che sta calando ma rimane altissimo rispetto a Spagna e Portogallo e questo pone problemi a risparmiatori, alle banche e allo Stato". E proprio sul fronte dei titoli del debito pubblico, va registrato un abbassamento dei rendimenti dei bond triennali, segno di un ritorno di fiducia da parte degli investitori esteri ma in un orizzonete di breve periodo.
Vola il titolo Fca sui dati positivi delle vendite Usa
Il titolo Fca è quello che oggi ha ingranato la marcia più alta a Piazza Affari, dove guadagna oltre il 4 per cento dopo i dati superiori alle previsioni sulle immatricolazioni negli Stati Uniti (+16 per cento in ottobre, meglio del +0,4 per cento del mercato americano e contro stime che in media erano per un rialzo tra il 9 e il 15 per cento). Inoltre, in attesa dei numeri relativi all'Italia, che saranno pubblicati oggi a mercati chiusi, gli analisti di Morgan Stanley hanno aumentato l'obiettivo di prezzo da 21 a 23 euro per azione. Le vendite Fca negli Stati Uniti sono state sostenute da Jeep (+9 per cento grazie al nuovo Cherokee e alla Compass), Dodge (+38 per cento) e Ram (+14 per cento, con il contributo del nuovo 1500). Bene Alfa Romeo, sebbene ancora piccola (+44 per cento nel mese e +132 per cento finora nel 2018), mentre è andata peggio Maserati (-17 per cento nel mese e -16 per cento finora nell'anno). Il dato mensile ha beneficiato della forte crescita delle flotte (+55 per cento anno su anno a 36.000 unità, che rappresentano il 20 per cento dei volumi).
Verso la legge di bilancio