Lo scontro con Bruxelles fa volare lo spread

Mariarosaria Marchesano

Il pressing della Commissione manda in tilt il governo giallo-verde che litiga sul condono. Consiglio dei ministri sabato mattina. Il differenziale tocca i 340 punti

Milano. Si fanno sempre più pesanti le ripercussioni della manovra economica del governo giallo-verde sui mercati finanziari. Stamattina, Piazza Affari è stata letteralmente sommersa dalle vendite con l'indice Ftse Mib che perde oltre l'1,5 per cento nelle prime due ore di contrattazioni scendendo sotto i 19 mila punti, quasi 6 mila in meno rispetto a quattro mesi fa. Una brutta caduta che si aggiunge ai forti cali subiti dalla Borsa da inizio settimana, quando è stato approvato dal Consiglio dei ministri il documento programmatico e inviato a Bruxelles in un clima di alta tensione. Ora gli investitori non si aspettano nulla di buono dall'evoluzione in atto, che vede non solo uno scontro aperto tra l'Italia e l'Unione europea sul documento, ma anche forti tensioni tra Lega e 5Stelle sugli aspetti relativi al condono fiscale. Così, il termometro dello spread ha subito un'impennata raggiungendo stamattina 340 punti base, il livello massimo registrato negli ultimi cinque anni e forse oltre, mentre i rendimenti sui titoli di stato decennali sono saliti 3,72 per cento, livello mai toccato da inizio 2014. Il tutto mentre si attende con preoccupazione il giudizio delle agenzie di rating sul debito pubblico italiano, che potrebbero portare i titoli di stato a subire un declassamento. Un quadro ritenuto preoccupante da molti osservatori che si domandano se per caso siamo vicini a una crisi di governo, con il rischio di elezioni anticipate, e come farà l'Italia in queste condizioni ad affrontare un eventuale rallentamento del ciclo globale di cui ci sono svariati segnali.

   

Deviazione senza precedenti dal Patto di Stabilità

La legge di Bilancio italiana, si legge nella lettera ricevuta dal ministro del Tesoro, Giovanni Tria, con cui l'esecutivo Ue chiede chiarimenti ed esprime formalmente i suoi rilievi, mostra una "deviazione senza precedenti nella storia del Patto di stabilità", dovuta ad una espansione vicina all'1 per cento e ad una deviazione dagli obiettivi pari all'1,5 per cento. Obiezione respinta totalmente sia dal premier Giuseppe Conte che dal vice Luigi di Maio. Il punto è che l'Italia ha pochissimo tempo per rispondere ai rilievi della Commissione (entro lunedì 22 ottobre) e al momento pare non ci siano i margini per una modifica del testo che, comunque, dovrà essere riesaminato dal Consiglio dei ministri che Conte ha convocato per sabato mattina dopo che Di Maio ha denunciato pubblicamente una presunta manipolazione del testo. Alla richiesta di convocazione il vice Matteo Salvini ha prima replicato di avere "altri impegni" e successivamente ha fatto sapere che "se serve ci sarà".

  

Accelerazione di Bruxelles da "guerra lampo"

Con la consegna della missiva a Tria, "l'impressione di un'accelerazione da parte dell'Ue è stata rafforzata", spiega Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners, secondo cui la pressione è intensificata anche da "vari esponenti europei che hanno chiesto il rispetto delle regole e da Draghi, che ha sottolineato i costi connessi alla sfida con la Commissione Europea". Per Sersale lo scontro tra Roma e Bruxelles sta prendendo "le forme di un assedio" e i toni della lettera "sono decisamente aspri". L'impressione generale, ha specificato l'esperto, "è che l'Ue, nello scontro in corso con il governo italiano, abbia deciso di attuare una sorta di guerra lampo. Ben lungi dall'abbozzare di fronte all'atteggiamento aggressivo dei leader italiani, la Commissione Ue calca la mano e detta i tempi, cercando di aumentare la pressione sull'esecutivo". Un altro elemento di incertezza che i mercati non si sentono più di ignorare, e amplifica le vendite sui Btp, è la possibilità di una crisi di governo. "Uno scenario poco probabile, ma non più marginale", ha aggiunto Sersale, secondo cui si tratta di "un'eventualità che può portare al caos politico, ma eventualmente anche a un qualche genere di interregno, che attenui in qualche modo lo scontro con l'Ue". L'esperto crede che "in assenza di un miglioramento del quadro, la probabilità" di una crisi di governo "non farà che salire".