Palazzo Mezzanotte, Milano. Foto di Fred Romero via Flickr

Cosa manca al settore immobiliare per crescere

Le imprese hanno riacquistato una maggiore solidità finanziaria e ridotto il debito, ma per fare di più hanno bisogno di stabilità. Un incontro a Milano 

Il settore immobiliare in Italia, secondo il Rapporto sulla Finanza Immobiliare 2018 di Nomisma sta entrando in un circolo sempre più virtuoso. Secondo l’analisi della struttura finanziaria delle aziende prese in esame negli anni 2012-2016, le difficoltà del passato sono definitivamente superate e le imprese hanno riacquistato una maggiore solidità finanziaria. In particolare Nomisma sottolinea il ridotto leverage delle attività legate all’immobiliare, cioè il livello del debito totale in rapporto al patrimonio netto, che si è attestato a un livello sostenibile. Si tratta di un traguardo importante per un settore strategico per l’economia italiana che rappresenta circa il 20 per cento del Pil, ha due milioni di occupati e oltre 50 miliardi di masse gestite dagli strumenti finanziari ad esso dedicati (fondi immobiliari e SIIQ, società immobiliari quotate).

  

Una potenza che riversata nelle infrastrutture e nelle opere pubbliche potrebbe dare una spinta propulsiva forte al nostro paese. “Incentivando in modo appropriato l’investimento in infrastrutture e immobili – sostiene l’economista Gualtiero Tamburini, oggi presidente di Quorum SGR (Gruppo Sorgente), già presidente di Nomisma e membro di numerosi cda di SGR immobiliari – è possibile contribuire sostanzialmente alla risoluzione di problematiche sia sociali sia ambientali ed economiche. Riqualificazione urbana, ammodernamento di edifici e infrastrutture, nuove costruzioni sostenibili, sono i grandi temi sui cui ruota la possibilità di dare risposte concrete alla domanda abitativa e delle imprese”.

  

“Oggi – continua Tamburini – il quadro delle normative, fiscali, urbanistiche, finanziarie, edilizie è sostanzialmente adeguato, così come è enorme l’ammontare di risparmio che non attende altro che un segnale di stabilità per rivolgersi verso investimenti reali grazie ai nuovi veicoli di investimento adottati anche in Italia”. 

  

L’occasione per fare il punto sugli sviluppi del settore, che secondo gli addetti ai lavori dipendono fra l’altro dall’estensione della cedolare secca agli affitti non residenziali, dalla stabilizzazione dell’eco-bonus e dagli stimoli alle iniziative di rigenerazione, sarà l’evento “Re Italy Convention Days”, in programma il 5 e 6 giugno prossimi a Palazzo Mezzanotte (Borsa Italiana), a Milano. Si tratta di uno dei pochi momenti di incontro per l’immobiliare e i suoi stakeholder, promosso dalla rivista specializzata Monitorimmobiliare. Quest’anno il raddoppio di date porterà intorno ai 2 mila partecipanti, coinvolti nei convegni e business meeting su temi ben precisi: la sostenibilità che si sposa con l’innovazione, la trasparenza, la solidità delle imprese. Considerando il peso crescente degli investitori esteri nell’immobiliare italiano, in genere attraverso strumenti quotati, si rafforza infatti la richiesta di compliance e adeguamento alle regole internazionali.

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