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Così Vodafone sfida il monopolio tedesco nelle telecomunicazioni 

Maria Carla Sicilia

L'accordo con Liberty Global farà della compagnia inglese il "primo leader paneuropeo in termini di competitività", dice Vittorio Colao

Roma. L’acquisto da parte di Vodafone di buona parte degli asset europei di Liberty Global disegna un nuovo scenario nel frammentato mercato delle telecomunicazioni del Vecchio continente. Il via libero dell’Antitrust sull’operazione da 18,4 miliardi di euro porterà infatti Vodafone a possedere una rete di nuova generazione che raggiunge 110 milioni di abitazioni e 54 milioni di clienti a cui offrire servizi di telefonia mobile, televisione via cavo e banda larga, trasformando quella che fino a un decennio fa era una semplice compagnia di rete mobili nel “primo vero leader pan-europeo in termini di competitività”, come l'ha definito l'amministratore delegato di Vodafone, Vittorio Colao.

  

Liberty Global, compagnia americana del miliardario John Malone, è pronta a cedere la controllata tedesca Unitymedia che rappresenta il secondo operatore via cavo della Germania e con le sue reti è presente anche negli unici tre stati in cui Vodafone è assente, Nord Reno-Westfalia, Assia e Baden-Württemberg. In Germania Vodafone possiede già Kabel Deutschland e con i nuovi acquisti andrà a consolidare ulteriormente la sua posizione, creando un operatore convergente sia sui servizi fissi che mobili. Ma l’accordo prevede anche l’acquisizione delle attività in Repubblica Ceca, Ungheria e Romania, dove Vodafone, che ha offerto fino a ora solo servizi mobili, è pronta a portare internet e tv via cavo nelle 6,4 milioni di case che la rete Liberty Global raggiunge nella regione, servendo circa il 40 per cento delle famiglie. Obiettivi che preoccupano Deutsche Telekom, operatore storico delle telecomunicazioni tedesche che offre servizi internet, telefonici e televisivi anche in questi paesi.

  

La compagnia tedesca teme l’approvazione dell’accordo tra Vodafone e Liberty Global da parte dei regolatori, atteso per la metà del 2019, fin dall’inizio della loro trattativa. A febbraio scorso Tim Hoettges, ad di Deutsche Telekom, ha chiesto pubblicamente di bloccare l’intesa sostenendo che la nuova posizione di Vodafone sul mercato tedesco potrebbe essere dannosa per la democrazia nel paese. “Capisco che l’acquisto di Liberty Global irriti Hoettges – aveva risposto Vittorio Colao, ad di Vodafone – ma queste non mi sembrano le ragioni giuste”. Secondo Mike Fries, amministratore delegato di Liberty Global, le reti delle due compagnie, anche sommate, avrebbero la metà delle dimensioni dell’operatore storico, ma potrebbero comunque dare una svolta positiva al settore: “E’ ora di modificare le dinamiche del mercato scatenando maggiori investimenti e concorrenza”, ha detto Fries, secondo cui l’accordo è “esattamente ciò di cui ha bisogno il mercato tedesco, che è rimasto davvero indietro nell’innovazione e negli investimenti”.

  

La sfida di Vodafone al monopolista tedesco arriva pochi mesi dopo la presentazione del piano del governo per trasformare la Germania in una Gigabit society entro il 2025 e promuovere il 5G, tecnologia che servirà a supportare la condivisione di dati in diversi settori cruciali per la crescita digitale del paese, dalla mobilità intelligente all’industria 4.0. La Germania vuole guidare l’Europa nello sviluppo digitale, ma per farlo ha bisogno di infrastrutture di rete in banda ultralarga capaci di supportare la diffusione del nuovo standard 5G. Ed è proprio su questo fronte che Vodafone e Deutsche Telekom si troveranno faccia a faccia. “Ci impegniamo ad accelerare gli investimenti nelle reti mobili e fisse di prossima generazione, per garantire che i clienti traggano vantaggio dalla scelta di uno sfidante, forte e sostenibile, agli storici operatori monopolisti”, ha detto Colao mercoledì. Vodafone ha già promesso di raggiungere circa i due terzi degli obiettivi nazionali nel 2022, tre anni prima della data fissata dal governo, portando connessioni gigabit al 62 per cento delle famiglie tedesche in soli quattro anni. Un elemento di pressione per Deutsche Telekom, che dovrà tenere testa ai piani della concorrenza. Sempre che l’operazione con Liberty Global ottenga il via libera.