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Ecco perché Facebook (forse) non ha più bisogno di noi

Redazione

Diminuisce il tempo che gli utenti passano sul social, ma nell'ultima trimestrale la compagnia di Mark Zuckerberg registra utili e ricavi in crescita 

Meno tempo speso sulla piattaforma e dati sull'utenza meno incoraggianti del solito non hanno impedito a Facebook di chiudere il quarto trimestre dell'anno con risultati positivi, ben più alti delle stime degli analisti. Gli utili sono cresciuti del 20 per cento a 4,27 miliardi di dollari mentre i ricavi sono sono stati pari a 12,97 miliardi, il 4 per cento in più rispetto allo scorso anno. E questo a fronte di una diminuzione degli utenti giornalieri nei due mercati principali, Canada e Stati Uniti, che per la prima volta nella storia della compagnia perdono circa un milione di unità, per un totale di 84 milioni nel trimestre. Un dato che ha pesato sul totale degli utenti attivi giornalmente in tutto il mondo, in crescita sì, ma il più basso di sempre: solo 2,18 per cento in più. Non solo. In media gli utenti hanno passato il 5 per cento in meno di tempo sul social che equivale a 50 milioni di ore al giorno. Numeri che dovrebbero tradursi automaticamente in perdite per l'azienda di Mark Zuckerberg, ma che invece dimostrano come il sistema Facebook sia ormai in grado di reggere una diminuzione del traffico senza compromettere gli affari. 

   

A influenzare le dinamiche di traffico, spiega la società di Menlo Park, è stata la scelta di mostrare meno video virali. Ma con buone probabilità anche i cambi di algoritmo del News Feed potrebbero avere influito sull'esperienza degli utenti che interagiscono con il social. L'ultimo, in funzione da poche settimane, mette in evidenza i post che contengono testi e contenuti multimediali di amici e familiari invece di quelli relativi a notizie, cambiando l'ordine con cui gli iscritti visualizzano le novità nel flusso di notizie dell'home page.

  

A bilanciare tutto questo sono i guadagni pubblicitari, cresciuti del 48 per cento nel trimestre perché Facebook ha aumentato il costo delle inserzioni e ha sostituito quelle meno convenienti con altre più redditizie. Ma forse il motivo è anche legato al valore del tempo che gli utenti dedicano a Facebook: anche se in media il tempo che ogni iscritto passa sul social network è sceso di 2,14 minuti al giorno, i ricavi medi per ogni iscritto continuano a crescere, più 27 per cento rispetto a un anno fa. 

  

"Il 2017 è stato un anno positivo per Facebook, ma è stato anche un anno difficile", ha detto in una nota Zuckerberg. Poche parole che riassumono tutte le polemiche dirette alla compagnia, dalle gestione delle fake news alla privacy, alla presunta interferenza di paesi stranieri nelle campagne elettorali. "Nel 2018 ci concentreremo per fare in modo che Facebook non sia solo divertente da usare, ma anche utile per il benessere delle persone e della società". 

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